Non solo Giotto. Padova candida all’Unesco gli affreschi di 8 siti della città
Oltre alla Cappella degli Scrovegni affrescata da Giotto, esistono altri sette monumenti che conservano testimonianze pittoriche di uguale valore. È il percorso "Padova Urbs picta", con cui la città si candida a sito Unesco
Già nel 1997, la città di Padova ha visto riconosciuto dall’UNESCO il valore per l’Umanità del proprio Orto Botanico che, fondato nel 1545 e tuttora utilizzato per la ricerca universitaria e la conservazione delle specie vegetali, ha costituito il primo “precedente storico” di un nuovo genere architettonico-urbanistico dove scienza e natura potessero incontrarsi. Meno di dieci anni dopo, per la precisione nel 2006, il Ministero per i Beni Culturali ha sottoposto all’ente delle Nazioni Unite la candidatura della Cappella degli Scrovegni, affrescata da Giotto. Una candidatura che ora si arricchisce anche di altri sette luoghi del centro storico che conservano straordinari cicli pittorici ad affresco del Trecento per andare a costituire il percorso Padova Urbs picta. Con questo progetto molto più competitivo, il Comune di Padova ha l’obiettivo di far inserire entro il 2019 nell’esclusivo club mondiale l’intero ciclo pittorico trecentesco conservato nella Cappella degli Scrovegni, nella Chiesa dei SS. Filippo e Giacomo agli Eremitani, in Palazzo della Ragione, nella Cappella della Reggia Carrarese, nel Battistero della Cattedrale, nella Basilica e Convento del Santo, nell’Oratorio di San Giorgio e nell’Oratorio di San Michele. Eccoli in dettaglio.
– Claudia Giraud
CAPPELLA DEGLI SCROVEGNI
Rappresenta il più significativo monumento della serie proposta e il ciclo di affreschi meglio conservato di Giotto. La decorazione della piccola chiesa venne eseguita tra il 1303 e il 1305 e narra le Storie della Vergine e di Cristo su tre registri sovrapposti. Sulla controfacciata la narrazione si conclude con il Giudizio Universale. Nello zoccolo perimetrale sono contenute quattordici allegorie a monocromo dei Vizi e delle Virtù.
Cappella degli Scrovegni
entrata dai Musei Civici, piazza Eremitani 8
www.cappelladegliscrovegni.it
I MUSEI CIVICI AGLI EREMITANI
I Musei Civici agli Eremitani completano la visita alla Cappella degli Scrovegni con importanti esempi della pittura padovana del Trecento, in ordine cronologico: la Croce di Giotto, che originariamente si trovava nella Cappella degli Scrovegni, gli affreschi staccati di Pietro da Rimini, i pannelli con le Gerarchie Angeliche del Guariento che in origine ornavano la Cappella della Reggia Carrarese, e l’affresco staccato della Madonna dell’umiltà di Cennino Cennini.
Musei Civici agli Eremitani, Piazza Eremitani, 8
PALAZZO DELLA RAGIONE
È la più grande sala pensile d’Europa, famosa per la forma della sua copertura, fatta a carena di nave rovesciata. Nel Trecento, Giotto venne incaricato della decorazione delle pareti del salone con un ciclo di figurazioni il cui programma fu dettato da Pietro d’Abano, medico e astrologo, ma la sua opera fu interamente distrutta da un incendio nel 1420. La decorazione venne rifatta, seguendo il medesimo programma iconografico, dal maestro padovano Nicolo’ Miretto con la collaborazione di Stefano da Ferrara e di altri pittori. Il ciclo di affreschi è suddiviso in 333 riquadri, si svolge su tre fasce sovrapposte, ed è uno dei rarissimi cicli astrologici medievali giunti fino ai nostri giorni.
Palazzo della Ragione, piazza delle Erbe
BATTISTERO DEL DUOMO
Rappresenta il capolavoro di Giusto de’ Menabuoi, che lo affrescò interamente entro il 1378 su commissione di Fina Buzzaccarini, moglie di Francesco il Vecchio da Carrara, per farne il mausoleo della famiglia. Il tema è la Storia della Salvezza con al centro della cupola il Cristo Pantocrator, circondato dalle schiere angeliche.
Battistero del Duomo, Piazza Duomo
www.upcattedralepadova.it/battistero/
CAPPELLA DELLA REGGIA CARRARESE
È collocata all’interno dell’edificio che costituisce l’antica Reggia Carrarese. La decorazione ad affresco con episodi del Vecchio Testamento è il capolavoro di Guariento di Arpo ed è da considerarsi fra i migliori esempi della cultura figurativa padovana della metà del secolo XIV.
Reggia carrarese, Via Accademia
BASILICA DEL SANTO
La Basilica si sviluppa dal 1231 come ampliamento della vecchia chiesetta che conteneva le spoglie di Sant’Antonio. All’inizio del Trecento i lavori di decorazione furono affidati a Giotto che affrescò, entro il primo decennio del secolo, la cappella oggi detta delle Benedizioni, la Cappella della Madonna Mora e la sala Capitolare del Convento. Si susseguirono poi committenze ad altri grandi artisti del Trecento, quali Altichiero da Zevio e Jacopo Avanzi nella cappella di San Giacomo, e Giusto de’ Menabuoi nella cappella Belludi.
Basilica del Santo, Piazza del Santo
www.santantonio.org/it/basilica/percorso-artistico
ORATORIO DI SAN GIORGIO
Commissionato dal marchese Raimondino Lupi di Soragna come mausoleo della famiglia, l’oratorio venne interamente decorato ad affresco da Altichiero da Zevio con episodi della vita di Gesù, storie di San Giorgio e delle Sante Lucia e Caterina, che divennero l’occasione per esaltare le nobili origini della famiglia Lupi.
Oratorio di San Giorgio, Arciconfraternita di sant’Antonio di Padova c/o Scoletta del Santo P.zza del Santo 11
www.santantonio.org/it/content/oratorio-di-san-giorgio-0
ORATORIO DI SAN MICHELE
Fu costruito sui resti di una più antica chiesa dopo i danni subiti durante la riconquista carrarese di Padova. La cappella di Santa Maria fu decorata ad affresco nel 1397 da Jacopo da Verona, collaboratore di Altichiero, su commissione di Pietro di Bartolomeo de Bovi. Lungo le pareti si narra la vita di Maria in cinque episodi: Annunciazione, Natività e Adorazione dei Magi, Ascensione, Pentecoste, Morte della Vergine.
Oratorio di San Michele, piazzetta San Michele 1
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