La prima scoperta archeologica del 2018 in Israele, a pochi passi dall’autostrada di Tel Aviv
È la prima scoperta archeologica del 2018, quella rinvenuta nel mese di gennaio a Jaljulia, zona a sud est di Tel Aviv, a pochi passi dalla Route 6, una delle autostrade più frequentate di Israele.
È stato definito un rinvenimento sorprendente ed inaspettato dagli archeologi che hanno partecipato alla scoperta e da Ran Barkai, capo del Dipartimento di Archeologia dell’Università di Tel Aviv. A pochi metri di profondità sono state trovate centinaia di amigdale, pietre scolpite da entrambe le parti a forma di mandorla che venivano impiegate dall’Homo erectus per le azioni giornaliere e sopratutto dai cacciatori.
Ciò che ha colpito tutti i ricercatori è stata la casualità della scoperta. Gli scavi, iniziati per controlli di routine che rientravano nel piano di sviluppo urbanistico della città, hanno poi riportato alla luce un corpus importante di manufatti antichissimi risalenti a circa mezzo milione di anni fa. Il progetto è stato seguito dalle Autorità per le Antichità Israeliane in collaborazione con il Dipartimento archeologico dell’Università di Tel Aviv e finanziato dalla Land Authority Israeliana.
LE RICCHEZZE DEL TERRITORIO
Il sito risulta avere probabilmente più di 500 mila anni e, secondo gli esperti, era un luogo conosciuto dai cacciatori dell’epoca per l’abbondanza di animali, così come dai raccoglitori per la varietà di piante e di frutti nelle campagne circostanti. Inoltre era un territorio molto ricco di noduli di selce con i quali l’uomo primitivo costruiva utensili indispensabili nella vita quotidiana. Poco lontano dal sito era infine presente un antico ruscello, il Nahal Qaneh, necessario per tutte le principali attività dell’Homo erectus.
Condizioni favorevoli che hanno incoraggiato il peregrinare di diversi gruppi verso questi luoghi, con l’obiettivo di stabilirsi e di formare nuove comunità.
DALLA CITTÁ DI GOLIA AL PALAZZO DEL RE SALOMONE
Israele però non risulta essere nuovo a questo genere di scoperte: solamente due anni fa è stata ritrovata l’antica Gat situata nei pressi dell’attuale Tel Zafit, tra i centri di Gerusalemme e Ashqelon, famosa per essere conosciuta come la città di Golia, il gigante che nella Bibbia viene menzionato per la sua battaglia con il futuro Re Davide. Inoltre sempre nello stesso anno un altro ritrovamento: un sontuoso edificio risalente al X secolo a.C che potrebbe essere ricollegato, secondo un’equipe americana, a quello di Re Salomone.
ANAS E MIBACT FIRMANO UN PROTOCOLLO D’INTESA
Il rapporto tra archeologia e cantieri sembrerebbe bizzarro, invece è molto più frequente di quanto si possa pensare. Un protocollo d’intesa tra Anas (Azienda Nazionale Autonoma delle Strade) e Mibact (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo) è stato ad esempio firmato la scorsa settimana a Roma. Entrambe le parti si sono impegnate a collaborare per valorizzare le scoperte archeologiche rinvenute nei cantieri stradali.
Inoltre si verranno a creare nuovi sbocchi lavorativi come “l’archeologo di cantiere” che si impegnerà a gestire le situazioni di “emergenza archeologica” durante i lavori sul territorio.
Il protocollo comprende anche la collaborazione con Archeolog, associazione per la salvaguardia del patrimonio archeologico, che dovrà reperire fondi per promuovere il restauro, lo studio e l’esposizione dei reperti sia in Italia che all’estero.
–Valentina Poli
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