Gli Uffizi riaprono: quasi 8500 visitatori nel weekend. A Firenze riparte il sistema museale
La maggioranza dei visitatori italiani, con una minima parte di statunitensi, europei e asiatici. Il direttore Schmidt: “In questi 85 giorni di chiusura abbiamo perso più di un milione di visitatori e 12 milioni di euro di introiti”
Si aggiungono anche gli Uffizi al nutrito numero di musei aperti in Toscana in questa Fase2 della pandemia. Hanno fatto il botto, dopo 85 giorni di chiusura, totalizzando nel primo weekend di riapertura quasi 8500 visitatori, con un picco di presenze la domenica alla Galleria delle Statue e delle Pitture con 2.106 presenze. “Sono numeri positivi”, commenta il direttore Eike Schmidt, “che testimoniano come in questo delicato momento di ripresa siano molti coloro che sentono la necessità di rivolgersi all’arte e alla nostra cultura“.
UFFIZI: I DATI DELLA FASE 2
L’opening è avvenuto lo scorso 3 giugno, proprio in concomitanza con la ripresa degli spostamenti tra le regioni, registrando 400 prenotazioni solo il primo giorno, da parte soprattutto di fiorentini che ora hanno l’occasione di riprendersi la città e di visitare il loro museo più amato in tutta tranquillità. Sono state, infatti, quasi tutte italiane, per l’esattezza 8376, le persone che hanno varcato i cancelli del celebre complesso museale di Firenze, con una percentuale minima di stranieri, sia statunitensi che europei che asiatici. Di queste, 4.663 hanno scelto la Galleria delle Statue e delle Pitture, 3.254 hanno deciso di andare a passeggiare nel Giardino di Boboli già riaperto in maggio, 459 sono entrate in Palazzo Pitti, alla scoperta dei tanti tesori dell’ex Reggia medicea. “Nelle Gallerie degli Uffizi è possibile una compresenza di 400 persone, ma non tutte insieme dalle 14 alle 18.30 (gli orari di ingresso sono mercoledì, giovedì e venerdì 14.00-18.30; sabato e domenica 9.00-18.30 N.d.R.)”, aggiunge Schmidt. “Inizialmente si tratterà di poche centinaia di visitatori per volta per salire poi fino a mille, come succede già al Giardino di Boboli: quindi è un decimo del numero di visitatori che avevamo prima”.
UFFIZI: TURISMO E CITTÀ D’ARTE
Un calo drastico che si ripercuoterà sul turismo della terza città più visitata d’Italia, dopo Roma e Milano, che vantava presenze soprattutto straniere (con in testa Stati Uniti, seguiti dalla Cina e dalla Spagna). “In questi 85 giorni di chiusura abbiamo perso più di un milione di visitatori e 12 milioni di euro di introiti”, ha spiegato durante la conferenza stampa di riapertura il direttore degli Uffizi che non si perde d’animo. “Ci aspettano mesi di visite in misura ridotta ma questa è la sfida del futuro: meno numeri e qualità più alta”.
– Claudia Giraud
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