Adelaide avrà il suo Centro della Cultura Aborigena (Ma fra le polemiche)
Due anni dopo la bocciatura di una proposta progettuale in tal senso, il governo torna sui suoi passi e decide di approvare un nuovo progetto per la costruzione dell’Aboriginal Art and Cultures Center. Architetti? Woods Bagot e Diller Scofidio + Renfro, che nel 2018 si sono aggiudicati il concorso internazionale.
Pur costituendo un segnale importante di interesse dello Stato australiano verso la tutela e la valorizzazione della cultura aborigena, il nuovo centro culturale ed espositivo di Adelaide, a essa dedicato, nasce fra le polemiche. Pur senza dirlo apertamente, in Australia si sospettano interessi speculativi dietro la costruzione del nuovo edificio, i cui costi, nel novembre scorso, sono saliti a 200 milioni di dollari australiani (dai 150 iniziali).
IL PROGETTO E GLI ARCHITETTI
Nelle intenzioni del premier Steven Marshall, il centro dovrà essere la versione di Adelaide del Museum of Old and New Art (MONA) di Hobart. Per questo ambizioso progetto, due anni fa bocciò il più economico e contenuto progetto per realizzare la galleria Adelaide Contemporary, ancora su progetto di Woods Bagot e Diller Scofidio + Renfro. Marshall ha però adesso optato per un nuovo museo che sorgerà sul lotto Fourteen, un distretto di innovazione high-tech sul sito dell’ex Royal Adelaide Hospital. L’inizio dei lavori è previsto entro i primi mesi dell’anno in corso, la conclusione entro il 2025.
LE RADICI DELL’AUSTRALIA
Dopo lunghi mesi, sono state finalmente rese note le prime immagini di quello che sarà il nuovo museo, che, se arriverà alla conclusione, dovrebbe ospitare parte della collezione del South Australian Museum, oltre a opere provenienti dall’Art Gallery of South Australian e dalla State Library. L’avveniristico edificio sarà impreziosito da un grande giardino sopraelevato che sorgerà sul tetto, e sarà piantumato con alberi e piante tipiche della flora australiana dei secoli precedenti alla colonizzazione occidentale. Il giardino si ispira al concetto di Minkunthi (che in lingua aborigena significa “rilassarsi”), dell’antica cultura Kaurna. Un elemento che pone l’accento sul rapporto che questo popolo aveva, e ha tuttora, con la natura. La responsabile governativa del progetto, Diane Dixon, ha spiegato come l’aumento dei costi, saliti a 200 milioni di dollari, riflette le “aspirazioni” di rendere il nuovo Aboriginal Art and Cultures Center una destinazione culturale e turistica internazionale.Per questo il museo sarà dotato di modalità per la realtà virtuale, delle tecnologie digitali e delle strutture per le performance per creare “narrazioni interattive coinvolgenti”, e portare idealmente i visitatori nell’epoca d’oro della civiltà aborigena.
– Niccolò Lucarelli
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