Caravaggio ai Musei Reali di Torino e Memling a Palazzo Barberini a Roma. Scambio di capolavori
L'evento espositivo, sostenuto dalla Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino e da Reale Mutua, è un’occasione per far conoscere al pubblico le collezioni di due grandi pinacoteche italiane e il genio dei loro maestri
Un Memling per un Caravaggio. La mostra incentrata su un suo capolavoro, il San Giovanni Battista, appena inaugurata ai Musei Reali di Torino nasce, infatti, da un prestito incluso in uno scambio con le Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma. Grazie alla proficua collaborazione tra le direzioni dei due musei in occasione della mostra L’ora dello spettatore. Come le immagini ci usano, l’esposizione romana accoglie fino al 5 aprile la rarissima tavola di Hans Memling con la Passione di Cristo, conservata alla Galleria Sabauda che, a sua volta, include fino al 30 maggio nel suo percorso dedicato ai pittori caravaggeschi la prestigiosa opera di Caravaggio – per la prima volta a Torino – proveniente dalla Galleria Corsini.
IL CARAVAGGIO DELLA GALLERIA CORSINI DI ROMA AI MUSEI REALI DI TORINO
“Nonostante i mesi di lockdown, i Musei Reali non si sono mai fermati”, ha dichiarato Enrica Pagella, Direttrice dei Musei Reali di Torino. “L’emergenza che abbiamo vissuto e che stiamo tuttora vivendo ha evidenziato la necessità di offrire al pubblico proposte culturali inedite, misurate sulle attuali esigenze di fruizione e di sostenibilità, sviluppate anche in collaborazione con altre realtà nazionali. I Musei Reali si fanno promotori di un costante scambio e confronto con lo scenario nazionale, oggi essenziale per offrire al pubblico nuovi contenuti capaci di moltiplicare le opportunità di conoscenza e di esperienza”.
IL SAN GIOVANNI BATTISTA DI CARAVAGGIO
Dipinto a Roma tra il 1604 e il 1606, il San Giovanni Battista è una delle poche opere di Caravaggio di cui non si conosce la committenza (compare tra i documenti solo nella seconda metà del ‘700 quando entra a far parte delle collezioni di Galleria Corsini) e riassume in sé tutte le principali novità introdotte dal maestro, dal profondo realismo del santo umano (un ragazzo del popolo di pasoliniana memoria) all’uso marcato del chiaroscuro, inclusa l’accesa sensualità emanata dall’incarnato. Ecco le immagini.
– Claudia Giraud
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