Acropoli di Atene sempre più accessibile. Arrivano le strutture per persone ipovedenti e disabili
La Ministra Mendoni promuove nuove strutture, corrimani e Braille per persone cieche e disabili. Ma le opposizioni sono contrarie agli interventi
L’Acropoli di Atene diventerà “pienamente accessibile”, come ha annunciato la ministra greca della Cultura e dello Sport Lina Mendoni. Il Consiglio Archeologico Centrale ha deciso all’unanimità di creare un’infrastruttura per le persone disabili al principale sito archeologico del Paese, che sarà finanziata dalla Fondazione Onassis. La mossa arriva dopo mesi di polemiche su una nuova passerella in cemento installata all’Acropoli alla fine dello scorso anno, parte di un progetto di restauro in corso che include un ascensore panoramico made in Italy. La ministra Mendoni ha risposto sostenendo che la revisione è necessaria, dal momento che i percorsi intorno ai monumenti sono stati progettati cinquant’anni fa.
ACROPOLI DI ATENE: PAROLA D’ORDINE ACCESSIBILITÀ
La segnaletica esistente è stata spostata o ridisegnata: cartelli tattili in Braille bilingue (greco e inglese) sono stati posti tutto intorno al sito, accanto a segnali in lettere maiuscole per le persone cieche. Saranno poi introdotti corrimano e segnali di avvertimento di pendenza. Inoltre, per ciechi e ipovedenti, è stata implementata anche una pavimentazione tattile e modelli in 3D dei monumenti principali. Il ministero prevede infine di creare un’applicazione per smartphone che fornirà informazioni scritte e in forma audio sui monumenti. La principale associazione greca per le persone disabili aveva accolto con favore i cambiamenti all’annuncio della ministra, chiedendo ulteriori garanzie.
ACCESSIBILITÀ E PATRIMONIO ARTISTICO: LE REAZIONI
Dopo gli interventi dello scorso anno, un membro in pensione del team di restauro dell’Acropoli, Tassos Tanoulas, ha scritto in una lettera aperta a novembre che la nuova installazione in cemento era “estranea” e “soffocante” per il monumento, e il leader dell’opposizione Alexis Tsipras ha dichiarato, dopo una visita del mese scorso, che il restyling costituisce un “abuso” del patrimonio culturale della Grecia. L’Acropoli, letteralmente “la città alta”, è dopotutto il simbolo della cultura greca classica e della rinascita del Paese dopo la seconda guerra mondiale: non diversamente dal caso italiano del Colosseo, non c’è da meravigliarsi che i restauri siano controversi. “Direi che l’impressione generale è positiva. Il nuovo piano crea un percorso, una passeggiata, che il visitatore può seguire e osservare i monumenti. In qualche modo segna un movimento”, ha detto al quotidiano Kathimerini l’architetto Yannis Aesopos, presidente del dipartimento di Architettura dell’Università di Patra, che ha sottolineato: “Rimane un’opera tecnica e non acquisisce valore artistico e architettonico”.
– Giulia Giaume
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