La Grecia assediata dagli incendi: quali sono i beni culturali a rischio
Sembra di vivere una situazione apocalittica, secondo alcuni testimoni che hanno assistito alle catastrofi ambientali legate agli incendi. La settimana scorsa è stata veramente dura per la Grecia, sollevando molta preoccupazione in tutta Europa. Il capo della protezione civile del paese, Nikos Hardalias, ha sostenuto non solo che le condizioni legate agli incendi erano “estremamente […]
Sembra di vivere una situazione apocalittica, secondo alcuni testimoni che hanno assistito alle catastrofi ambientali legate agli incendi. La settimana scorsa è stata veramente dura per la Grecia, sollevando molta preoccupazione in tutta Europa. Il capo della protezione civile del paese, Nikos Hardalias, ha sostenuto non solo che le condizioni legate agli incendi erano “estremamente pericolose”, ma senza precedenti nella storia, aggiungendo che “non stiamo più parlando di cambiamento climatico, ma di una minaccia climatica”. Quella in corso è infatti la peggiore emergenza climatica in Grecia degli ultimi 40 anni: i vigili del fuoco, cercando di proteggere aree intensamente popolate, quadri elettrici e siti storici hanno combattuto contro 154 incendi. Si sono raggiunti i 47 gradi e le telecamere termiche installate sui droni hanno registrato nel centro di Atene un suolo con ben 55 gradi di temperatura. L’esercito è stato schierato a fianco dei vigili del fuoco perché la cenere stava piovendo ovunque sulla capitale – come Eleni Myrivili, ex vicesindaco di Atene, ha raccontato alla BBC Radio 4 Today -, mettendo a rischio i beni archeologici nella capitale e in tutta la Grecia. Vediamo quali sono e in che stato vertono.
– Giorgia Basili
ACROPOLI DI ATENE
L’Acropoli è rimasta chiusa per sicurezza ogni pomeriggio dal 5 agosto: il complesso archeologico con più di 3.300 anni alle spalle è stato minacciato dal divampare degli incendi. Secondo Theodora Malamou, redattore capo di The Art Newspaper Greece, il sito dell’Acropoli è stato chiuso per sicurezza nella fascia tra mezzogiorno e le 17. Nonostante ciò, attualmente, andando sul sito dedicato, sembra possibile acquistare i biglietti dalle 8 alle 20, l’orario estivo standard. Un enorme incendio è avvampato bruciando foreste e case verso il Lago Marathon, principale serbatoio di Atene, e stava avanzando sulle pendici del Monte Parnitha, circondando un parco nazionale considerato l’ultimo “polmone verde” della città.
SITO ARCHEOLOGICO DI OLIMPIA
L’area attorno sito archeologico di Olimpia, nella parte occidentale del Peloponneso, è stata evacuata la settimana scorsa, e risulta ora fuori pericolo ma il giornalista Yiannis Politis ha scritto su Twitter che l’incendio era a “solo un chilometro dal sito archeologico”. Dopo aver bruciato una ventina di case, il fuoco si è diretto verso la zona di Lala, un’area forestale montuosa a nord-est del sito antico, ha dichiarato il prefetto regionale Nektarios Farmakis alla televisione di Stato. Sono state distrutte anche ampie parti dell’Elide e della Messenia.
L’ISOLA DI EVIA
L’enorme isola di Evia, la seconda più grande del Paese, a circa 200 km a est di Atene, è stata teatro di un violento incendio scoppiato il 3 agosto in una zona montuosa e boscosa, prosciugata dalle temperature torride degli ultimi giorni. In pericolo un monastero sull’isola. Sono state evacuate più di 1.300 persone.
MANI, NEL PELOPONNESO
Più di 5.000 residenti e turisti sono stati costretti a fuggire dal fuoco a Mani, dove il sindaco Eleni Drakoulakou ha stimato che il 50% dell’area nella parte orientale di questa regione montuosa è andato completamente bruciato Mani è ironicamente chiamata “il dito medio” perché è la penisola centrale delle tre che si estendono a meridione nel Peloponneso, anche questo territorio è ricco di storia.
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