La storica galleria di Torino Caretto & Occhinegro apre nuova sede nel Colonna Resort
A Labico, nella campagna del Lazio, la galleria torinese unirà le sue energie a quelle di Antonello Colonna, chef stellato e collezionista. E all’inaugurazione arriva Franceschini.
La Galleria Caretto & Occhinegro apre una nuova sede in uno spazio del tutto insolito per un mercante di arte antica: il resort dello chef stellato Antonello Colonna a Labico, in provincia di Roma. La struttura, incastonata nel cuore della campagna laziale tra Villa Adriana, i Castelli Romani e la Ciociaria, andrà a dotarsi di una galleria. Del resto erano questi i propositi di chef Colonna fin dagli inizi e non poche sono state le mostre e le iniziative in collaborazione con curatori e galleristi fino ad oggi. Ma ora il tutto diventa in qualche maniera stabile. Gli spazi minimal di Labico progettati da Aniello/Tasca diventeranno, per Caretto & Occhinegro – galleria famosa per l’antico e leader in Italia per il mercato e gli studi delle scuole nordiche – un centro di ricerca critico focalizzato sugli Old Master, che si concentrerà su un grande progetto all’anno dedicato di volta in volta a temi specifici.
IL CONCEPT DELLA NUOVA SEDE DELLA GALLERIA CARETTO & OCCHINEGRO
In contrapposizione con il frenetico mercato dell’arte degli ultimi anni, la fruizione di opere e progetti nella sede di Labico è pensata per essere slow, esclusivamente su appuntamento, e anche per questo è incoraggiata la visita in tandem con il soggiorno al resort, con cui la galleria è in rapporto sinergico. “Abbiamo voluto dare vita ad un progetto che fosse la nostra personale risposta ai radicali cambiamenti che il mondo dell’arte ha subito e sta subendo”, hanno detto i direttori della galleria Massimiliano Caretto e Francesco Occhinegro, “l’invito a vivere le opere d’arte non come mero prodotto commerciale e neanche come semplice documento storico, ma come elemento esistenziale, imprescindibile nel suo rapporto con l’ambiente di fruizione ed il fruitore. All’insegna del nostro motto fondante ‘non la solita galleria’, eccoci iniziare un capitolo nuovo per un mondo nuovo”.
LA MOSTRA APEIRON INAUGURA LO SPAZIO NEL RESORT COLONNA
Per inaugurare lo spazio, la galleria ha scelto il tema dell’ápeiron, quell’indefinito che per Anassimandro determinava l’inizio di ogni cosa: in mostra ci sono quattro dipinti realizzati tra il 1480 ed il 1540, che rappresentano simbolicamente elementi diversi ma legati da un rapporto che è di unione e lotta, dagli albori della creazione fino all’Uomo ideale del Rinascimento. All’insegna della domanda “Chi è come Dio?”, i temi toccati dalle opere sono metafisici e religiosi, esoterici, esistenziali e storici, con particolare interesse per il rapporto tra umano e divino, tema centrale nel mondo degli Old Master e della cultura europea del XVI secolo, da Erasmo da Rotterdam e Lutero, a Carlo V e Hieronymus Bosch. Non solo le opere, ma anche il loro rapporto con lo spazio e quello tra questi due elementi e lo spettatore diventano in questa sede oggetto di studio e ricerca. Il progetto sarà accompagnato da un catalogo, personalmente curato da Caretto e Occhinegro, che propone una lettura critica in un momento di rinnovato interesse per l’Antico da parte di collezionisti e amanti dell’arte: “Da tempo volevamo fermarci a riflettere sui contenuti e sulla potenza espressiva che gli Antichi Maestri posseggono in maniera atemporale, in modalità che sfuggono alle categorizzazioni cronologiche o storico-artistiche”, spiegano i galleristi. “Il momento adatto è questo: di fronte ai cambiamenti epocali in atto, ora non più eludibili, un percorso a ritroso è necessario per capire cosa sia in grado di sopravvivere al ‘tribunale della Storia’ anche nella cultura contemporanea, in mezzo a quel ‘brusio del mondo’ che oggi pare aver raggiunto il punto di non ritorno”. Il mondo delle gallerie è in fase di rapido cambiamento: qui un progetto tiene assieme arte antica, architettura contemporanea, hospitality di alto livello, enogastronomi a paesaggio. L’obbiettivo di coinvolgere il pubblico appare decisamente più raggiungibile rispetto ad una tradizionale gallerie d’arte.
– Giulia Giaume
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati