A Firenze apre la più grande mostra mai dedicata a Donatello
La retrospettiva dedicata al maestro fiorentino, nato Donato di Niccolò di Betto, e agli altri maestri del Rinascimento è una doppia mostra che si articola tra Palazzo Strozzi e il Museo del Bargello con oltre 130 opere da tutta Italia ed Europa.
Dove, se non a Firenze, poteva aprire una grandissima mostra dedicata al genio di Donatello (Firenze, 1386 – 1466), che qui nacque, visse e divenne uno degli scultori più famosi di tutti i tempi? È tra Palazzo Strozzi e il Museo del Bargello che va in mostra a Firenze una corposa collezione di 130 opere di cui 50 solo di Donato di Niccolò di Betto, meglio noto come Donatello, accostata a quella di altri grandi maestri del Rinascimento quali Brunelleschi, Masaccio, Mantegna, Bellini, Raffaello e Michelangelo. L’esposizione Donatello, il Rinascimento, curata da Francesco Caglioti e aperta dal 19 marzo al 31 luglio, vuole porsi come evento culturale di punta del 2022 – parliamo della più grande mostra mai dedicata all’artista – andando a ricostruire lo straordinario percorso di uno dei maestri più influenti dell’arte italiana, ponendo il suo lavoro a confronto con capolavori degli artisti coevi e successivi con opere da tutta Italia e dal mondo toccando quasi 60 collaborazioni (incluse opere mai uscite dalle proprie sedi). La mostra è realizzata in collaborazione con la Skulpturensammlung und Museum für Byzantinische Kunst di Berlino e il Victoria and Albert Museum di Londra, e proseguirà in queste due sedi una volta conclusa: un privilegio che sancisce una alleanza inter-europea che Arturo Galansino, direttore della Fondazione Palazzo Strozzi, ha definito storica per entità e qualità.
IL GENIO DI DONATELLO A PALAZZO STROZZI E AL MUSEO DEL BARGELLO
Figura chiave della Firenze del Quattrocento e iniziatore del Rinascimento insieme a Brunelleschi e Masaccio Donatello, che ha contribuito a portare Firenze al “ruolo di guida in tutta Europa”, ricorda la direttrice del Museo Nazionale del Bargello Paola D’Agostino, viene qui analizzato in 14 sezioni cronologico-tematiche nel suo fondamentale ruolo di innovatore scultoreo, e non solo. Spiccano la grandissima innovazione portata da Donatello nella tecnica scultorea – sforzo che trova il suo apice nella creazione della tecnica dello “stiacciato”, con cui creava bassorilievi tridimensionali attraverso variazioni di spessore variabile millimetriche -, la sua totale naturalezza nel passare dalla scultura al disegno e da un materiale all’altro (dal marmo alla pietra serena, dal bronzo al legno e alla terracotta) e la sua immortale eredità di uomo, che si concretizza nell’attenzione per la dimensione psicologica e patetica. L’arte di Donatello, lungimirante e rivoluzionaria a livello italiano ed europeo, viene qui studiata ed esposta con rigore scientifico impeccabile: emerge così, con naturalezza, uno spirito moderno e trasgressivo, una continua ridiscussione dei canoni artistici e del suo ruolo nella società.
– Giulia Giaume
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