Statua da giardino da 5mila sterline è in realtà un capolavoro di Canova. Ora vale 8 milioni
L’attribuzione a Canova era andata perduta molto tempo fa, a seguito di vendite e passaggi di proprietà turbolenti. Acquistata come “statua da giardino” nel 2002, il capolavoro è stato attribuito di nuovo a Canova e adesso Christie’s lo batterà all’asta per 8milioni di sterline
Andrà all’asta il prossimo luglio, nell’ambito dell’edizione estiva di Christie’s della Classic Week a Londra, un’opera di Antonio Canova ritenuta per tanto tempo andata perduta e acquistata, venti anni fa, da una coppia di inglesi per adornare il proprio giardino, ignara di chi fosse l’autore e da dove provenisse, per una cifra pari a poco più di 5mila sterline. Oggi la Maddalena giacente ha una stima che si aggira tra i 5 e gli 8 milioni di sterline (ovvero tra i 6 e 9,5 milioni di euro).
LA MADDALENA GIACENTE DI CANOVA. STORIA DI UN CAPOLAVORO RITROVATO
Le vicende legate a questa opera, realizzata da Canova tra il 1819 e il 1822, sono complesse: commissionata allo scultore italiano dal Primo Ministro Lord Liverpool, dopo la sua morte passò al fratello Charles. Dopo la morte di quest’ultimo, la scultura nel 1852 fu venduta da Christie’s come “statua del Canova”. Acquistata da Lord Ward, dopo la sua morte tutta la sua proprietà – statua inclusa – fu venduta dal figlio a Sir Herbert Smith, un produttore di tappeti. Da questo momento pare sia andata perduta l’attribuzione dell’opera a Canova. Si sono succedute poi altre vendite e altre aste, fino a diventare proprietà di Violet van der Elst, un’eccentrica imprenditrice e attivista, famosa ai suoi tempi, ma ora dimenticata. Si sono susseguite altre vendite, fino a quella del 2002: un’asta di statue da giardino dove è stata acquistata dagli attuali proprietari. Solo di recente l’opera è stata attribuita nuovamente ad Antonio Canova.
LA MADDALENA GIACENTE DI CANOVA ALL’ASTA DA CHRISTIE’S
“È un miracolo che sia stato ritrovato l’eccezionale capolavoro di Antonio Canova, da tempo perduto, la ‘Maddalena distesa’, 200 anni dopo il suo completamento”, ha dichiarato Mario Guderzo, studioso canoviano già Direttore del Museo Gypsotheca Antonio Canova (dove è custodito un modello in gesso dell’opera) e del Museo Biblioteca Archivio di Bassano del Grappa. “Quest’opera è ricercata dagli studiosi da decenni, quindi la scoperta è di fondamentale importanza per la storia del collezionismo. Testimonia l’intenso processo di pensiero dell’opera dello scultore italiano che fu testimone fondamentale del suo tempo: fedele a Papa Pio VII, ricercato da Napoleone, amato dal sovrano inglese Giorgio IV, stimato nel mondo del collezionismo europeo e di fondamentale importanza per la restituzione delle opere d’arte sequestrate sotto Napoleone. La riscoperta della ‘Maddalena distesa’”, conclude Guderzo, “porta a conclusione una storia molto particolare degna di un romanzo, di un marmo di notevole valore storico e di grande bellezza estetica prodotto dal Canova negli ultimi anni della sua attività artistica”.
– Desirée Maida
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