Scala dei Turchi all’asta? Dopo mesi di incertezza il proprietario minaccia e chiede di Elon Musk
Dopo svariati tentativi di mediazione del proprietario Ferdinando Sciabarrà con la pubblica amministrazione, l’idea è quella che se ne occupi chiunque, purché la metta in sicurezza e la lasci aperta
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Che la Scala dei Turchi, la meravigliosa falesia di marna bianca a Realmonte, nell’agrigentino, fosse in condizioni di incertezza era cosa nota: dopo alcuni smottamenti e l’attacco vandalico con la vernice dell’anno scorso, erano emerse alcune criticità nella gestione dell’attrazione naturale. Ora l’annuncio: potrebbe essere messa all’asta. Sì, perché il bene non è comunale né regionale, ma appartiene a tutti gli effetti ad un privato: il pensionato siciliano Ferdinando Sciabarrà. L’uomo, ex funzionario della Camera di commercio di Agrigento, ha spiegato al Corriere della Sera che voleva “donarla alla pubblica amministrazione, ma il pubblico è sordo. Volevamo affidarla a una associazione ambientalista e ci è stato impedito: è necessario consentire visite in sicurezza dei turisti con accessi controllati, non solo con staccionate facilmente aggirabili. Bisogna bloccare gli smottamenti della roccia che si sfalda”.
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Scala dei Turchi
L’IPOTESI DI METTERE ALL’ASTA PARTE DELLA SCALA DEI TURCHI
Stando a Sciabarrà, un anno dopo l’esito della vicenda penale – che gli ha riconosciuto la proprietà della “parte superiore, fino all’area demaniale dei frangiflutti, stando a vecchie carte catastali e contratti passati ai raggi X”, a tutti gli effetti quella dove sta la Scala – la Regione ha mancato le sue promesse di interessarsi alla gestione e l’amministrazione comunale aveva riaperto una causa civile per rivendicare l’usucapione (poi smentita dal giudice). Ora, all’alba di una nuova stagione di turismo sfrenato, non ci sono certezze e la situazione di pericolo permane. Da qui la decisione di metterla all’asta, con tanto di appello a Elon Musk, patron di Tesla e Space X e da poco discusso proprietario di Twitter. Le condizioni sono quelle minime: che sia messa in sicurezza, che non ci si costruisca sopra alcunché e che resti aperta gratuitamente, come è stato da sempre.
– Giulia Giaume
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