Apre nelle Marche il MARec – Museo dell’Arte Recuperata. Con le opere portate in salvo dal sisma

Il museo sorge all’interno del palazzo vescovile di San Severino Marche, luogo deputato ad accogliere le opere salvate dalle chiese rese inagibili dal sisma che nel 2016 ha colpito il territorio. In attesa che possano tornare nelle loro sedi originarie

Verrà inaugurato il prossimo 11 giugno a San Severino Marche il Museo dell’Arte Recuperata (MARec), il nuovo museo dell’Arcidiocesi di Camerino e San Severino Marche destinato alla raccolta e alla salvaguardia delle opere d’arte salvate dalle chiese rese inagibili dal sisma che ha colpito il territorio nel 2016. In attesa che possano fare ritorno nelle loro originarie sedi, le opere torneranno così fruibili dalla collettività, per un progetto di esposizione temporanea che riconsegna alla popolazione locale una parte importante del suo patrimonio storico-artistico. Alla cerimonia di inaugurazione del MARec parteciperà inoltre il critico Vittorio Sgarbi.

Sala 10, Sefro

Sala 10, Sefro

IL NUOVO MUSEO DELL’ARTE RECUPERATA A SAN SEVERINO MARCHE

Il museo sorge all’interno del palazzo vescovile di San Severino Marche, noto anche come palazzo Scina Gentili, edificio la cui costruzione risale al 1590 e che ha subito ingenti danni a causa del sisma del 1997. Consolidato e restaurato, è rimasto indenne al sisma del 2016, motivo per cui è stato scelto dalla Soprintendenza delle Marche come luogo in cui portare al sicuro le opere degli edifici danneggiati dal terremoto. Il MARec assume quindi un importante valore culturale “sul fronte della raccolta, della catalogazione e della ricerca, ma anche un valore simbolico di rinascita di un territorio profondamente ferito che trova qui l’occasione di raccogliere dalle macerie i propri valori e di costruire con essi una realtà nuova, moderna, all’avanguardia nel settore museale all’interno del quale possa qualificarsi come una eccellenza”, spiegano i promotori del progetto.

IL MAREC DI SAN SEVERINO MARCHE. IL PROGETTO MUSEOGRAFICO E LE OPERE ESPOSTE

All’interno degli spazi interessati alla destinazione museale sono stati condotti lavori di adeguamento impiantistico finalizzati all’esposizione, al deposito e allo studio delle opere d’arte; altri ambienti sono stati poi allestiti per le funzioni amministrative e per ospitare aree multimediali, queste ultime pensate per rendere più stimolante l’offerta museale e per avvicinare più target di pubblico possibili alle collezioni del MARec, di cui fanno parte la Madonna del Monte di Lorenzo d’Alessandro e la statua lignea della Madonna di Macereto. Sono settanta in tutto le opere esposte nei tre piani espositivi, e presentate in base alla loro provenienza, per sottolineare il forte legame che questi lavori hanno con il territorio in cui sono state create. Legame, questo, raccontato anche da un documentario realizzato dal collettivo fotografico Cesura.

Sala 7 Visto e Castelsantangelo sul Nera

Sala 7 Visto e Castelsantangelo sul Nera

L’IMPORTANZA DI UN MUSEO DELL’ARTE RECUPERATA

“La realizzazione di questo Museo dell’Arte Recuperata (MARec) è stata prima di tutto una grande sfida”, spiega Barbara Mastrocola, Direttrice del MARec. “Abbiamo adottato lo slogan ‘Chiusi per inagibilità, aperti per vocazione’ fin dal 2016, l’anno del terremoto che ha costretto a chiudere la maggior parte delle chiese e dei musei dell’arcidiocesi. Lo slogan intende comunicare l’idea di che cosa vogliamo che sia il MARec: non solo un susseguirsi di sale, un posto dove conservare ed esporre dipinti e sculture, ma un luogo vero, dotato di una propria identità. I musei non solo custodiscono capolavori, ma ci raccontano esperienze e, spesso, sempre più spesso, sono essi stessi parte della storia. E la storia che qui abbiamo raccontato è quella delle nostre opere d’arte che ritrovano una casa in senso concreto, affettivo, culturale, una dimora dell’anima in attesa di ritornare nei luoghi d’origine. Per questo”, continua Mastrocola, “diventa essenziale ricostruire il contesto in cui esse sono nate, perché ciò che resta non sono solo i tetti, ma anche affetti, vita vissuta, sogni. Sostanziale è stata, quindi, la scelta di esporre le opere non in ordine cronologico o tipologico, ma per luogo d’origine, perché prima di tutto gli oggetti d’arte sono parte di un paesaggio collettivamente vissuto, prima di essere oggetto di competenze erudite, e vivono solo se attorno c’è una comunità attiva”. 

– Desirée Maida

San Severino Marche (MC)
MARec – Museo dell’Arte Recuperata
Arcidiocesi Camerino – San Severino Marche
Via Cesare Battisti, 11
www.marecmuseo.it

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Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

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