Il Museo Archeologico di Bologna porta in Cina una grande mostra sugli Etruschi
Con oltre 300 reperti provenienti dalle proprie collezioni, il Museo Civico Archeologico di Bologna cura una mostra che racconta storia e cultura del popolo etrusco. Con tappe a Suzhou e Chengdu
Una grande mostra in Cina racconterà la storia degli Etruschi, con oltre 300 reperti provenienti dal Museo Civico Archeologico di Bologna: ETRUSCHI. Signori dell’Italia antica (ETRUSCANS. Lords of ancient Italy) è il titolo dell’esposizione ideata e curata dal museo bolognese con l’organizzazione di MondoMostre, per un progetto promosso dall’Istituto Italiano di Cultura di Shanghai in collabo razione con il Consolato Generale d’Italia a Shanghai che, tra agosto 2022 e marzo 2023, verrà portato nelle città di Suzhou e Chengdu. L’iniziativa rientra nell’ambito del programma di eventi dell’“Anno della Cultura e del Turismo Italia-Cina 2022”, e racconterà ai cinesi il popolo etrusco nelle sue tante sfaccettature, dalla vita quotidiana al culto, dai costumi femminili a quelli maschili, dalle abitudini alimentari alla scrittura.
LA MOSTRA SUGLI ETRUSCHI IN CINA
La prima mostra si terrà al 25 agosto al 25 novembre 2022 al Wuhzong Museum di Suzhou, la seconda tra dicembre 2022 e marzo 2023 a Chengdu. Suddivisa in cinque sezioni tematiche, ETRUSCHI presenterà, oltre ai reperti provenienti da Bologna, anche 27 opere custodite al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, tutti per la prima volta esposti in Cina. La prima sezione della mostra farà luce sulla storia degli Etruschi dal punto di vista politico, raccontandone le dinamiche sociali ed economiche e l’impatto che la loro attività ebbe sui territori della penisola italica. La parte centrale dell’esposizione, invece, si concentra sulla cultura, svelando quindi abitudini, costumi e attività quotidiane maschili e femminili e il modo in cui gli Etruschi rappresentavano (e quindi vedevano) se stessi in oggetti, statuette e altri manufatti; la convivialità e le abitudini alimentari, soffermandosi sulla ritualità dei banchetti e dei simposi; la pratica della scrittura e il culto religioso; la quarta sezione, in particolare, è dedicata al modo in cui gli Etruschi concepivano l’Aldilà e ai rituali funebri. Termina il percorso espositivo una copia della situla della Certosa, opera di Stefano Buson, (già restauratore del Museo di Este) che, per la sua estrema delicatezza, solitamente non viaggia. Il vaso si compone di un’unica lamina di bronzo, decorata con scene di uomini armati, una processione di personaggi, un banchetto, una gara musicale tra scene di caccia e di aratura, una sequenza di animali reali e fantastici: si tratta, in poche parole, del racconto per immagini della storia di una comunità etrusca della fine del VII – inizi VI secolo a.C.
“ETRUSCHI” IN CINA. LE OPERE IN MOSTRA
Tra le altre opere in mostra, sono due statuette in bronzo di devoti da Monteacuto Ragazza (Grizzana, Bologna); lo specchio in bronzo inciso noto come “patera cospiana” della seconda metà del IV sec. a.C., recante la rappresentazione della nascita di Atena armata dal cervello di Tinia (lo Zeus etrusco); monili in oro; un cratere attico della tomba 78 del sepolcreto Arnoaldi con la presentazione di Eracle all’Olimpo; la statua di leone funerario dal sepolcreto dei Giardini Margherita; due urne cinerarie in alabastro della Collezione Universitaria realizzate nel III sec. a.C.
– Desirée Maida
www.museibologna.it/archeologico
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