Pompei investe ancora sull’arte contemporanea con una pubblicazione e delle collaborazioni
Nell'ambito del programma di arte contemporanea “Pompeii Commitment. Materie archeologiche”, il Parco Archeologico lancerà nell'autunno 2022 una pubblicazione cartacea con i contributi di 60 professionisti e un programma di Digital Fellowship con alcuni tra i più apprezzati artisti, designer e ricercatori al mondo. Annunciati già i primi sette partecipanti
A meno di due anni dalla sua inaugurazione, il programma di arte contemporanea a lungo termine del Parco Archeologico di Pompei si allarga. Pompeii Commitment. Materie archeologiche – ideato nel 2020 dall’ex direttore Massimo Osanna, ora direttore generale dei Musei dello Stato, e da Andrea Viliani, direttore del Museo delle Civiltà di Roma – lancerà infatti durante il prossimo autunno due iniziative: la sua prima pubblicazione cartacea, con i contributi di 60 professionisti del mondo della cultura e dell’arte contemporanea, e un programma annuale di Digital Fellowship. Questo progetto collaborativo e residenziale, che si sviluppa oggi anche sotto la supervisione dell’attuale direttore del Parco Archeologico Gabriel Zuchtriegel, ha coinvolto per l’anno inaugurale 2022-2023, sette artisti, designer, pensatori e ricercatori internazionali: Formafantasma, Allison Katz, Miao Ying, Legacy Russell, Anri Sala, Rose Salane e Sissel Tolaas.
LA DIGITAL FELLOWSHIP DEL PROGRAMMA POMPEII COMMITMENT
Se i primi anni di Pompeii Commitment sono stati dedicati perlopiù alla riconfigurazione del sito archeologico per stimolare altre forme di conoscenza – con al centro lo studio e la condivisione delle potenzialità conoscitive di Pompei e della sua “materia archeologica” –, il programma curato da Andrea Viliani e Stella Bottai con Caterina Avataneo si concentra ora sulle Digital Fellowship. Questo progetto vuole promuovere la ricerca artistica e curatoriale all’interno del contesto trans-temporale, multi-specie e stratificato di Pompei con un duplice scopo: da un lato, alimentare a livello globale la rilevanza del sito come centro di ricerca contemporaneo, dall’altro ampliare il dialogo tra le arti, favorendo l’accessibilità al patrimonio pompeiano e alle sue storie attraverso la conoscenza tecnologica del nostro tempo.
Il programma di Pompeii Commitment. Materie archeologiche – Digital Fellowship consente ai partecipanti di svolgere una ricerca a distanza o in situ per alcuni mesi, concentrandosi su Pompei o aspetti legati alla sua simbologia e alla sua identità. Durante la loro fellowship, artisti e designer si concentreranno ognuno su specifici filoni di studio, con pieno accesso a risorse archeologiche, documentazione d’archivio e letteratura scientifica, in collaborazione con il team di professionisti e ricercatori di Pompei (ricchissimo, che comprende archeologi e geologi, antropologi, chimici, architetti e altri) in un aperto incoraggiamento alle metodologie sperimentali e innovative. Al termine del periodo di ricerca, ogni partecipante condividerà il risultato sul sito www.pompeiicommitment.org.
LA PUBBLICAZIONE DI POMPEII COMMITMENT
Molto attesa anche la prima pubblicazione di Pompeii Commitment, che uscirà sempre in autunno per i tipi di Silvana Editoriale. Pensata come risultato e strumento di riflessione sul primo anno e mezzo di attività del centro di ricerca digitale, il volume Pompeii Commitment. Archaeological Matters: 2020-2022 va a riunire e valorizzare i contributi di oltre 60 artisti, curatori, scrittori, attivisti e archeologi italiani e internazionali, da Giulio Paolini e Lara Favaretto a Jimmie Durham e Mathilde Rosier. Invitati a interfacciarsi con Pompei come potenziale sito di ricerca su temi contemporanei, i contributor hanno creato e condiviso riflessioni, proposte e risposte su diversi media e formati – dalle poesie alle interviste, dai film ai disegni, dalle fotografie ai suoni e ai collage –, contribuendo alla creazione di una pubblicazione completa e stimolante, introdotta dai testi di Zuchtriegel, Osanna e Andrea Viliani e chiusa da quello di Bottai.
OPEN POMPEII: GLI ARCHIVI DIGITALI DI POMPEI A PORTATA DI CLICK
Sarà inoltre possibile avere accesso a “una immensa banca dati di documenti e informazioni, mai prima resi disponibili al pubblico”, ha annunciato il direttore del Parco Archeologico Gabriel Zuchtriegel presentando il sistema Open Pompeii, che consiste in una vera e propria apertura della banca dati digitale di Pompei. Tutto ciò che fino a oggi è stato studiato e archiviato su ciascuna struttura del Parco Archeologico si apre così al pubblico grazie all’app My Pompeii che, dotata di una mappa e della funzione di audioguida, condurrà visitatori e visitatrici nei meandri della storia pompeiana, dando loro modo di approfondire sia dettagli strutturali come le unità catastali sia i reperti custoditi all’interno del Parco.
– Giulia Giaume
Articolo aggiornato il 1 agosto 2022.
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati