Edoardo Tresoldi a Siena. Si farà o no la riproduzione del Duomo incompiuto del ‘300?

Il Comune vorrebbe far realizzare all’artista un’opera da 2 milioni di euro: la ricostruzione in rete metallica del “Duomo Nuovo” del 1300 mai realizzato. Ma rimanda tutto al reperimento di risorse private tramite fundraising

In questi giorni a Siena il dibattito impazza e no, per una volta non riguarda l’imminente palio dell’Assunta ma un progetto di arte pubblica. Il Comune vorrebbe provare a far realizzare a Edoardo Tresoldi un’opera gigantesca da 2 milioni di euro: la ricostruzione alla maniera dell’artista del “Duomo Nuovo” un immenso progetto del 1300 quando Siena, potentissima città medievale, stava costruendo la cattedrale più grande del mondo. A causa di pestilenze e crisi economiche il progetto venne lasciato incompleto e ancora così è oggi. Ora vorrebbero “completarlo” con un’installazione artistica in rete metallica elettrosaldata: se ne parla da un anno, da quando è stato approvato in Giunta il progetto preliminare, ma è di pochi giorni fa la riserva espressa dall’opposizione sui forti costi dell’operazione.

CHI È EDOARDO TRESOLDI

Edoardo Tresoldi, nato a Milano nel 1987, da anni sviluppa una ricerca sull’interazione tra opera, pubblico e ambiente circostante, con interventi site specific realizzati forgiando la rete metallica e conferendo ai suoi lavori sembianze antropomorfe e/o architettoniche. Tresoldi diventa celebre per le sue gigantesche installazioni in spazi aperti a partire dal 2016 quando inventa l’imponente intervento nello scavo archeologico della Basilica di Siponto: una struttura in rete metallica leggera e trasparente che ridisegna i volumi originari dell’antica basilica, costruita in soli 3 mesi a ridosso della chiesa medievale esistente. Una sua via all’anastilosi ovvero a quel processo che punta a ricostruire gli spazi archeologici crollati recuperando i detriti e rimettendoli in sesto.

IL DUOMO NUOVO DEL 1300 E IL DUOMO ATTUALE DI SIENA

Un po’ il modello che si vorrebbe replicare a Siena, con un’opera tridimensionale in piazza Jacopo della Quercia, che oggi è una piazza (purtroppo un parcheggio) e che invece nel 1300 avrebbe dovuto essere la gigantesca navata del Duomo Nuovo. Come si vede da due disegni di pianta dell’ingrandimento del duomo che si conservano nell’Archivio dell’Opera della Metropolitana, la vecchia chiesa (che poi è l’attuale Duomo di Siena) sarebbe diventata semplicemente il transetto della nuova mega cattedrale. Del Duomo Nuovo comunque Siena conserva anche il facciatone, diventato osservatorio turistico per visitare la città dall’alto della immensa chiesa che doveva essere e che non fu. In questo spazio, tra facciata e piazza, si immagina l’intervento di Tresoldi. Il tutto da realizzare entro marzo prossimo, nell’ambito di un programma per rilanciare dal punto di vista turistico una città che boccheggia economicamente per le difficoltà in cui versa la sua storica banca.

PER ORA APPROVATO MODELLO 3D DELL’INSTALLAZIONE DI TRESOLDI

È stata approvata la realizzazione di un modello tridimensionale in scala dell’installazione artistica dell’artista Edoardo Tresoldi, comunque funzionale ad un’autonoma esposizione come opera d’arte, da collocare in piazza Jacopo della Quercia ed acquisire a patrimonio pubblico; di dare atto che l’opera dovrà essere collocata in situ entro e non oltre il 01/03/2023”, si legge nella delibera di Giunta comunale pubblicata nell’albo pretorio dell’amministrazione del 4 marzo 2021. “L’amministrazione Comunale intende realizzare nell’arco dell’anno 2022 una serie di iniziative atte a rilanciare la città di Siena sul piano turistico-culturale dopo la pandemia da Covid-19” e “ha interesse ad avviare azioni per la realizzazione delle attività di promozione e sviluppo culturale e turistico nel campo dell’arte contemporanea. Tali attività comportano l’attuazione di progetti, iniziative e percorsi di rigenerazione urbana finalizzate alla promozione e visibilità del territorio”. Per farlo l’amministrazione ha preso contatti con l’artista milanese “per far dialogare un luogo iconico della propria storia e i monumenti che vi sono conservati con un’istallazione artistica contemporanea, capace di creare un connubio virtuoso tra presente e passato”, si legge sempre nel testo. “L’artista ha portato a termine la realizzazione del modello tridimensionale in scala dell’istallazione per cui si richiede l’approvazione del servizio di realizzazione di ulteriore approfondimento della fattibilità del progetto definitivo; al fine dell’ottenimento dei pareri positivi da parte degli organi competenti per la collocazione finale dell’opera sopracitata, occorre valutare un ulteriore approfondimento della fattibilità tecnica”. Ovviamente anche solo modellini e studi per un’opera così particolare richiedono spese e investimenti di denari pubblici. Cosa facile da strumentalizzare.
L’INTERROGAZIONE URGENTE MOSSA DAL GRUPPO PD E LA RISPOSTA DELL’ASSESSORE CULTURA DEL COMUNE
Qui entra in gioco l’interrogazione urgente mossa dal gruppo del Partito Democratico relativa al pagamento del modello tridimensionale dell’artista Edoardo Tresoldi. “Con successiva deliberazione dello scorso 26 luglio la Giunta ha accolto la proposta della società milanese Sub Divo Srl per una spesa di 150mila euro per un servizio di progettazione finalizzato alla predisposizione degli elaborati del progetto definitivo, che ha per obiettivo la riproduzione del Duomo incompiuto del Trecento attraverso una installazione temporanea alta decine di metri e costituita da reti metalliche”, si legge nel comunicato stampa del Comune di Siena che riporta i dubbi avanzati dal Consigliere comunale Bruno Valentini relativi ad un eventuale danno erariale se non si trovassero le risorse per completare il progetto vero e proprio.

Si tratta di un progetto speciale che, fin dalla sua ideazione oltre un anno fa, è sempre stato curato esclusivamente dal primo cittadino”, spiega l’assessore alla Cultura Pasquale Colella che ha risposto per conto del sindaco Luigi De Mossi. “Dalla verifica fatta con gli uffici preposti posso riportare che, al momento, si tratta solo di un embrione di progetto. La Giunta con il suo atto ha dato indirizzo per gli opportuni approfondimenti tecnici, in primis sulla sostenibilità economica e poi sulla progettazione esecutiva che avverrà solo ed esclusivamente se saremo in grado di assicurare sponsorizzazioni private esterne, in particolare a livello nazionale che potrebbero essere interessate a convergere sul territorio per un’operazione di questa natura e che altrimenti non saremmo mai in grado di intercettare”. Colella ha quindi ripercorso i vari passaggi deliberativi, iniziati, come ha teso a sottolineare “un anno prima del mio ingresso in Giunta”. Dall’atto del marzo 2021 con il quale è stata approvata la realizzazione del modello tridimensionale in scala, funzionale a un’autonoma esposizione come opera d’arte da collocare in piazza Jacopo della Quercia “e per il quale oggi occorre approfondire la progettazione per capire i reali costi e i dettagli tecnici”, alla seconda delibera del 2022 nella quale è evidenziato l’impegno del Comune “per un piano di fundraising atto a finanziare la realizzazione. Solo a fronte di una copertura totale di sponsor l’opera sarà portata avanti”. Si attendono investitori e mecenati per un’operazione decisamente ambiziosa.

– Claudia Giraud

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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