Colosseo: e se fosse stato costruito 100 anni prima? Lo studio che ne cambierebbe la storia
Pubblicato da uno studioso tedesco, la recente ricerca ha insinuato dubbi rispetto a quanto si è pensato finora riguardo alla costruzione del monumento simbolo di Roma. La tesi non è convincente, invece, secondo la direttrice del Parco del Colosseo
In una Storia sottoposta a continue revisioni, non ci si può fidare neanche delle certezze più granitiche, come ha dimostrato l’ultima vicenda che riguarda il Colosseo. A quanto sostenuto finora, il monumento simbolo per eccellenza di Roma sarebbe stato costruito nel I secolo d.C. per volere degli imperatori della dinastia flavia (Vespasiano, Tito e Domiziano) accogliendo, fino alla fine dell’età antica, spettacoli di grande richiamo popolare, tra cui i giochi dei gladiatori. Secondo recenti studi dello storico bavarese Klaus Stefan Freyberger, invece, la costruzione dell’Anfiteatro Flavio è da retrodatare, spostando la lancetta di oltre cento anni prima. I Flavi, dunque, avrebbero solo completato l’opera, restaurando alcune parti e integrando il progetto. Sono ancora pochi i particolari resi noti dallo studio, che verrà tuttavia pubblicato prossimamente sulla rivista scientifica Römische Historishe Mitteilungen dell’Istituto Austriaco di Roma.
“TESI INSOSTENIBILE”: I DUBBI DELLA DIRETTRICE DEL COLOSSEO DI ROMA
Ad essere chiamata in causa è stata naturalmente la direttrice del ParCo – Parco archeologico del Colosseo Alfonsina Russo, la quale ha sollevato qualche scetticismo riguardo agli esiti degli studi di Freyberger. “Non ho letto l’articolo”, ha premesso l’archeologa, intervistata dall’Ansa. “Se avesse ragione lui sarebbe una rivoluzione per tutta la topografia dell’area archeologica centrale e in generale per la Roma antica“, ha spiegato riferendosi all’esistenza di un lago voluto da Nerone per la sua reggia, la Domus aurea, su cui poi sarebbe stato edificato l’anfiteatro, raccontato con ricchezza di dettagli da diverse fonti antiche come Tacito e Svetonio. “Entrambi questi importanti scrittori descrivono la Domus Aurea e il lago nel dettaglio ed è strano che non facciano mai cenno ad una preesistenza così significativa come l’anfiteatro di Statilio Tauro, notoriamente collocato nel Campo Marzio“. E prosegue, “non solo: sempre stando all’ipotesi dello studioso tedesco, i primi tre ordini di arcate del grande monumento così come oggi lo conosciamo, sarebbero state preesistenti e quindi solo restaurate dai flavi, ai quali si dovrebbe invece la costruzione dell’attico. Ma questo non può essere vero”, conclude, “proprio i recenti lavori di restauro fatti al Colosseo ci hanno confermato che l’attico è di età severiana, è il frutto di un rifacimento avvenuto dopo l’incendio del 217 dopo Cristo, quindi sotto Macrino“. Resta poi l’elemento della somiglianza tra il Colosseo e edifici più antichi come il Teatro Marcello, sempre a Roma. Ma anche qui Russo smorza i toni: “Questo non stupisce, era normale prendere a modello edifici importanti. Il fatto che il monumento dimostri di avere dei modelli non può essere una prova di datazione“. Insomma, per capire se lo studio di Freyberger contenga elementi realmente in grado di mettere a repentaglio le nozioni storiche bisognerà aspettarne la pubblicazione.
Giulia Ronchi
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati