Italia, Gran Bretagna, Perù. Le 4 scoperte archeologiche più interessanti del dicembre 2022

Dal 100 a.C. fino all’età paleocristiana: è questo l’amplissimo arco temporale in cui si collocano le scoperte archeologiche fatte in queste ultime settimane. Ecco quali sono

Continua la nostra rubrica mensile dedicata alle scoperte archeologiche più interessanti, con uno sguardo particolarmente attento a quello che spesso ci svela il nostro Paese. Questo dicembre, però, allarghiamo la nostra vista fino all’estero, con la scoperta di “nuovi” geoglifi in Perù e la sepoltura paleocristiana trovata nel Regno Unito. Terminiamo il nostro tour in Italia, con il mosaico riemerso dalla villa di Publio Vedio Pollione al Parco Archeologico di Posillipo a Napoli.

Desirée Maida

I GEOGLIFI IN PERÙ

Geoglifo in Perù

Geoglifo in Perù

Tra le scoperte più interessanti del mese di dicembre è senza dubbio quella fatta dai ricercatori dalla giapponese Yagamata University: sull’altopiano desertico della Nazca, nel sud del Perù, sono stati scoperti 168 geoglifi, ovvero disegni effettuati sul terreno attraverso l’apposizione o la rimozione di rocce. I geoglifi – risalenti a un arco temporale che va dal 100 a.C. al 300 d.C. e “avvistati” attraverso foto aree – rappresentano figure umani e animali, tra cui uccelli, felini e serpenti. A questi 168 “nuovi” geoglifi se ne aggiungono altri 190 scoperti fino al 2018, per un totale di 358 geoglifi attraverso i quali è possibile risalire alle loro tecniche di esecuzione: sono di due tipi, lineare e a rilievo. I geoglifi appena scoperti, rispetto agli altri, per le loro piccole dimensioni, arrivano a dieci metri di diametro, distribuiti per lo più lungo antichi sentieri. A condurre gli studi è stato un gruppo di ricerca guidato dal professor Masato Sakai in collaborazione con l’archeologo peruviano Jorge Olano. La Yamagata University, in collaborazione con l’IBM T.J. Watson Research Center, sta conducendo uno studio basato sull’intelligenza artificiale circa la distribuzione dei geoglifi della Nazca, mirato a capire i modelli di distribuzione dei geoglifi sul territorio.

LA SEPOLTURA PALOCRISTIANA RITROVATA NEL REGNO UNITO

Una ricostruzione della donna sepolta (dettaglio) © Mola

Una ricostruzione della donna sepolta (dettaglio) © Mola

È stata scoperta a Harpole, nel Northamptonshire, una sepoltura di una donna anglosassone risalente al VII secolo d.C., la “sepoltura femminile altomedievale più significativa mai scoperta in Gran Bretagna”, come ha dichiarato al Guardian Levente Bence Balázs, il capo dello scavo. Protagonista della sepoltura è una donna, sicuramente una leader paleocristiana e personaggio molto influente e importante, come si evince da ciò che è stato ritrovato accanto al suo letto: una collana di trenta pezzi in oro, con granati e pietre semipreziose. Si tratta del gioiello più prezioso mai ritrovato in Gran Bretagna del periodo altomedievale, che si accompagna a una grande croce decorata posta a faccia in giù, che raffigura un volto in argento con occhi di vetri blu, oltre a due vasi decorati e un piatto di rame. Lo scavo è stato commissionato dai costruttori di case del Vistry Group per fare ricerche su un’area su cui stavano edificando; data la ricchezza e l’importanza della scoperta, gli archeologi continueranno a condurre studi sull’area per i prossimi due anni.

IL MOSAICO SCOPERTO IN UNA VILLA ROMANA DI POSILLIPO A NAPOLI

Armando Mancini, Napoli, Parco archeologico del Pausilypon, villa di Publio Vedio Pollione. Fonte Wikipedia CC BY-SA 2.0

Armando Mancini, Napoli, Parco archeologico del Pausilypon, villa di Publio Vedio Pollione. Fonte Wikipedia CC BY-SA 2.0

È una scoperta che, ironia della sorte, ribalta un tentativo di damnatio memoriae che risale ai tempi dell’Impero Romano, quella fatta a Napoli, al Parco Archeologico del Pausilypon: all’interno della villa appartenuta a Publio Vedio Pollione, commerciante di vini e politico molto influente vissuto nel periodo augusteo, è stato ritrovato un pavimento a mosaico rimasto nascosto per duemila anni sotto le terme. Il mosaico faceva dunque parte della villa di Pollione che, dopo la morte del proprietario, venne completamente ritrasformata da Augusto che l’aveva ereditata, molto probabilmente per cancellare ogni traccia di memoria del commerciante che, in non poche occasioni, aveva messo in imbarazzo l’imperatore. Il mosaico consiste in un pavimento composto da tessere bianche con una cornice nera, collocato all’interno di un grande salone che si affacciava sul mare. Nell’opera di “riedificazione” voluta da Augusto, proprio sopra questo salone l’imperatore fece realizzare i locali di servizio delle sue terme personali. Lo scavo è stato condotto dall’Università L’Orientale di Napoli, che ha condotto lo scavo con la concessione del Ministero della Cultura e in accordo con la Soprintendenza all’Archeologia, belle arti e paesaggio del Comune campano.

LA STATUA DI UN POLITICO ROMANO RITROVATA IN TURCHIA

Una statua di oltre 2000 anni Riemerge in un torrente in Azinoa. Via Science News

Una statua di oltre 2000 anni Riemerge in un torrente in Azinoa. Via Science News

Ci troviamo ad Aizanoi, la fiorente “metropoli” della Turchia, dove è emersa una statua romana di 2000 anni fa durante gli scavi invernali. Recuperata dal letto del torrente Penkalas, la statua si è presentata agli occhi degli archeologi quasi intatta, se non fosse per la mancanza di “metà piedistallo e di un piede”, come sottolinea il professore e coordinatore dello scavo, il Dr. Gökhan Coşkun dell’Università Kütahya Dumlupınar (riportato da The European Times). “La scorsa stagione in quest’area” continua Coşkun, “abbiamo trovato un gran numero di sculture in marmo, alcune delle quali erano di dimensioni maestose” eppure questa è “l’unica statua completa finora. Speriamo di recuperare le parti mancanti con gli scavi del 2023”. L’eco dell’antica città turca torna grazie ai resti di statue rinvenuti, appartenenti a dei e dee dell’antico pantheon greco sito nei pressi del torrente (come quella riconducibile a Eros, il dio dell’Amore), ricordando a tutti quale importante centro politico ed economico fosse Aizanoi con la dominazione dei Romani, a partire dal 133 a.C.

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Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

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