Momento storico? Il British Museum apre trattativa per restituire i marmi del Partenone
Dopo anni di richieste ignorate o respinte, il museo londinese avrebbe per la prima volta dimostrato un avvicinamento alle posizioni della Grecia. Mentre alcune fonti riportano un accordo in corso, anche se solo per un prestito, altre negano tutto
Un momento di decolonialismo a lungo atteso potrebbe essere vicino a realizzarsi. Il British Museum di Londra ha confermato ufficialmente e per la prima volta di avere aperto delle “discussioni costruttive” con la Grecia sulla restituzione degli storici marmi del Partenone sottratti da Lord Elgin nella prima metà dell’Ottocento. Come riportato dal Guardian, negli ultimi mesi si erano intensificate le speculazioni sulla possibilità di concludere una qualche forma di accordo di restituzione su frammenti e sculture esposti al British Museum dal 1832, complici le decisioni di Italia e Vaticano di rendere simili frammenti marmorei e la comparsa delle prime riproduzioni sperimentali di copie dei manufatti della collezione inglese.
APERTI I COLLOQUI STORICI TRA GRECIA E BRITISH MUSEUM
Alcuni ministri greci avevano già confermato il mese scorso che i colloqui (a porte chiuse) tra il presidente del British George Osborne e il governo ellenico erano in corso da più di un anno. Poi il Telegraph ha riferito della stipula di un accordo che potrebbe portare al prestito di alcuni manufatti all’inizio di quest’anno. Ma nulla è certo: delle fonti greche hanno indicato che le due parti restano a distanza, altre addirittura hanno negato tutto. “Abbiamo annunciato pubblicamente che stiamo cercando attivamente una nuova partnership per il Partenone con i nostri amici in Grecia e mentre entriamo in un nuovo anno sono in corso discussioni costruttive“, ha dichiarato il museo britannico.
LA STORICA RITROSIA DEL BRITISH MUSEUM
È da tanti anni che la Grecia insiste per riavere definitivamente i marmi, sottratti a mani basse da Elgin durante l’occupazione ottomana. Mentre Osborne aveva manifestato una timida apertura per sbloccare la situazione, il museo non aveva mai confermato che ci fosse effettivamente una possibilità di dialogo: anche adesso, qualsiasi potenziale accordo vedrebbe solo i manufatti ceduti in prestito, anche perché il governo britannico ha dichiarato proprio il mese scorso di non avere intenzione di emendare il British Museum Act (che vieta al museo di restituire in modo permanente pezzi della sua collezione, inclusa la controversa Stele di Rosetta).
Il museo è peraltro nel mezzo di una grande operazione di rinnovamento, dato che – come riportato dal Guardian – annuncerà a breve i dettagli di un piano di modernizzazione da un miliardo di sterline, il Rosetta Project, che vedrà una completa ristrutturazione di molte delle gallerie, da tempo in cattivo stato di conservazione. L’occasione giusta per un primo ritorno a casa dei marmi?
Giulia Giaume
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