Alle Gallerie Estensi di Modena i lavori di conservazione delle opere sono fruibili dal pubblico
“Giorno dopo giorno nel museo” è il titolo del Piano di Conservazione Programmata che le Gallerie Estensi hanno lanciato per vagliare lo stato di salute delle proprie collezioni. Ci racconta tutto la direttrice
Un lavoro quotidiano, costante, eppure spesso celato nel “dietro le quinte”, nonostante l’importanza e soprattutto il grado di interesse che potrebbe suscitare anche su un pubblico di non addetti ai lavori. È questa la natura delle attività di conservazione delle collezioni che vengono svolte all’interno dei musei, operazioni generalmente non fruibili dai visitatori, eppure da qualche settimana a rendere visibili al pubblico questi interventi sono le Gallerie Estensi di Modena, nell’ambito del progetto Giorno dopo giorno nel museo, “Piano di Conservazione Programmata” delle collezioni che ha come fine quello di tracciare un quadro esaustivo sullo stato di salute delle opere custodite nel Museo. Una sorte di indagine generale che consente di capire se alcune opere necessitano interventi di prevenzione, manutenzione e restauro, o se vanno modificate le condizioni degli ambienti in cui sono conservate le opere, per adeguarle alle loro esigenze. Caratteristica di questa operazione è la sua apertura al pubblico: i visitatori delle Gallerie infatti potranno osservare i restauratori impegnati bisettimanalmente nella movimentazione e analisi delle 427 opere esposte e interagire con loro, chiedendo informazioni sul loro lavoro e sui capolavori del Museo.
IL PIANO DI CONSERVAZIONE DELLE OPERE DELLE GALLERIE ESTENSI
“Da qualche settimana le Gallerie Estensi sono diventate un laboratorio aperto. Per tutti i prossimi mesi nelle sale della Galleria Estense, nei corridori del Lapidario e nei saloni del Palazzo Ducale si avvicenderanno restauratori chiamati a fare un check-up delle opere e degli apparati decorativi e monumentali”, racconta ad Artribune Martina Bagnoli, direttrice delle Gallerie Estensi. “Questo censimento, parte di un piano a lungo termine di conservazione programmata, permetterà di approfondire la conoscenza delle collezioni estensi e di intervenire con azioni costanti di prevenzione piuttosto che con sporadici interventi emergenziali costosi e invasivi”. Il progetto rappresenta non solo un’occasione per ricercare tecniche mirate al conservare al meglio le opere, ma anche “per studiare le collezioni dal punto di vista storico artistico in modo da valutare nuovamente attribuzioni e storia delle opere, riflessioni che saranno pubblicate nel nuovo catalogo scientifico delle collezioni”.
ALLE GALLERIE ESTENSI INTERVENTI DI CONSERVAZIONE DELLE OPERE ACCESSIBILI AL PUBBLICO
“Questo approfondimento sulle collezioni”, continua Bagnoli, “serve anche come spunto per visite guidate per scuole e famiglie. Infatti, le operazioni di censimento conservativo e studio sono condotte a museo aperto e dinnanzi al pubblico. È un modo per dare a tutti la possibilità di avvicinarsi al lavoro del museo vedendo in diretta quello che normalmente succede dietro le quinte. Ritengo che sia importantissimo per un museo farsi vedere in questo modo”. La volontà di mostrare quei lati del museo che solitamente non sono visibili al pubblico ha spinto le Gallerie Estensi a lanciare un programma di comunicazione, attraverso i canali dell’istituzioni, “in cui curatori, restauratori educatori, architetti, amministratori, assistenti alla vigilanza, bibliotecari e archivisti raccontano il loro lavoro. Giorno dopo giorno”, conclude Bagnoli, “è quindi una grande narrazione per piccoli capitoli di fatti, persone e cose che insieme sono il nostro museo”.
Desirée Maida
https://gallerie-estensi.beniculturali.it/
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