Il giardino di Villa d’Este: il progetto di recupero del verde in omaggio a Italo Calvino

Lo scrittore, di cui quest’anno si celebrano cento anni dalla nascita, crebbe in una famiglia di botanici. Villa d’Este lo omaggia con il progetto che riapre e valorizza angoli nascosti del giardino

Come per i giardini ferraresi cantati dall’Ariosto, il progetto Delizie estensi ripropone lo stupore della ‘natura artificiata’ della Villa, ‘maraviglia’ ora rinnovata dalle sensazioni stimolate da un ecosistema cangiante”. Sono parole di Andrea Bruciati, direttore del sistema delle Villae di Tivoli – il sito archeologico di Villa Adriana e la cinquecentesca Villa d’Este – che fanno della cittadina alle porte di Roma una tappa essenziale della scoperta del patrimonio storico-artistico d’Italia (non a caso, molto apprezzata ai tempi del Grand Tour). Entrambe identificate dall’indissolubile rapporto tra architetture e paesaggio, ancora oggi le ville di Tivoli – Villa Gregoriana compresa – offrono ai visitatori l’opportunità di sperimentare in più forme la meraviglia suscitata dalle invenzioni dell’ingegno umano e della natura, che si valorizzano vicendevolmente.

Giardino dei Melangoli, Villa d'Este

Giardino dei Melangoli, Villa d’Este

IL GIARDINO DI VILLA D’ESTE A TIVOLI

Per il ripristino del verde in quanto elemento essenziale per la comprensione delle ville tiburtine, Bruciati si è molto speso negli ultimi, ribadendo da un lato l’importanza dell’agro romano nell’ecosistema di Villa Adriana, dall’altro impegnandosi a recuperare angoli inesplorati dei giardini della fastosa residenza legata al nome del cardinale Ippolito II d’Este. Del resto, quando nella seconda metà del XVI secolo si trattò di definire il programma architettonico e iconologico della villa – decorata negli ambienti interni secondo gli stilemi del tardo manierismo romano – il giardino all’italiana assunse subito un ruolo centrale, con il suo tripudio di fontane, giochi d’acqua, musiche idrauliche, ninfei e grotte chiamati a stupire, tra sorprese e inganni, i fortunati ospiti cui era consentito l’accesso.

Giardino dei Melangoli, Villa d'Este

Giardino dei Melangoli, Villa d’Este

DELIZIE ESTENSI. L’OMAGGIO A ITALO CALVINO

Oggi, si articola in questo contesto l’inedito progetto Delizie Estensi, che porta con sé anche un omaggio a Italo Calvino (capiremo a breve perché), nell’anno del centesimo anniversario della sua nascita. Innanzitutto, grazie a un intenso intervento di riqualificazione, recupero e ripristino è stato possibile riaprire al pubblico, dal 25 marzo scorso, le porte del Giardino dei Melangoli, un’area verde raccolta e intima, vicina alla Fontana dell’Organo: finora inaccessibile, il giardino esporrà ciclicamente collezioni floreali selezionate e antiche essenze botaniche, a cominciare dalle bulbose, con più di 10mila esemplari presenti in tutta la villa e mille fioriture solo nell’area dei Melangoli. L’omaggio a Calvino – “egli stesso proveniente da una famiglia estremamente attiva e rivoluzionaria nel mondo floro-vivaistico”, spiega Bruciati (Mario Calvino fu celebre agronomo; Eva Mameli, madre di Italo, fu biologa e ricercatrice tra le prime in Italia) – si concretizza invece come tributo alla trilogia cavalleresca I nostri antenati, che ispira la valorizzazione di aree del giardino di Villa d’Este da riscoprire. A cominciare dal Roseto del Cardinale, ripristinato con antiche varietà di rose, posto in relazione a Il visconte dimezzato. In contemporanea, per celebrare la primavera, anche il Giardino dei Melangoli si popolerà di rose rare e da collezione. A Il barone rampante si lega invece l’iniziativa estiva nelle Peschiere, con il giardino acquatico colorato da iris e ninfee. In autunno, Il cavaliere inesistente accompagnerà il trionfo del “teatro di verzura”, con l’installazione di alberi da frutto e varietà stagionali al Gran Viale, prima della celebrazione invernale del Natale in Villa con il grande Albero dei Regali al Chiostro, evento solidale per la raccolta di doni per i bambini del reparto pediatrico di Tivoli.

Livia Montagnoli

https://villae.cultura.gov.it/

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