Il Pergamon di Berlino chiude per grossi lavori di ristrutturazione: si riapre tra 14 anni
I lavori, già in corso nella parte settentrionale e centrale del museo, non permetteranno l'accesso al capolavoro architettonico greco fino al 2027, mentre l'ala meridionale non riaprirà prima del 2037
Dal prossimo ottobre il celebre Pergamon Museum di Berlino, famoso nel mondo per ospitare il colossale altare di Pergamo scoperto nel 1886 nell’odierna Turchia, chiuderà completamente per tre anni e mezzo per un progetto di ristrutturazione a lungo termine, e ci metterà 14 anni a riaprire del tutto. I lavori, già in corso nella parte settentrionale e centrale del museo, non permetteranno di visitare il capolavoro architettonico greco (già adesso inaccessibile) fino al 2027, mentre l’ala meridionale non riaprirà prima del 2037, anno in cui dovrebbe essere presentata al pubblico la nuova ala che collegherà il museo alle altre istituzioni della Museumsinsel. Non sorprende che il costo totale dell’operazione sia lievitato a un miliardo e mezzo di euro, dopo una prima stima risalente al 2014 che non toccava i trecento milioni. E questo non è che l’ultimo tassello di un’ondata di restauri che sta interessando l’Europa, dal Museo e Real Bosco di Capodimonte al Centre Pompidou di Parigi.
LE GRANDI RISTRUTTURAZIONI DEL PERGAMON MUSEUM DI BERLINO
Il Pergamon Museum, un grande palazzo in stile Stripe-Classicism posto al cuore dell’Isola dei Musei di Berlino – che comprende anche l’Altes Museum, il Neues Museum, la Alte Nationalgalerie, il Bode Museum e la nuova James-Simon-Galerie –, era stato costruito dal 1910 al 1930 proprio per ospitare l’altare d’età ellenistica, acquisito dagli ottomani alcuni decenni prima. Nel 1999 è diventato patrimonio mondiale dell’UNESCO: questo nonostante riportasse ancora danni bellici di vecchia data e segni di una cattiva gestione in tempo di occupazione sovietica, che il museo si è portato dietro sino a oggi. Gli sforzi di ripristino riguarderanno proprio queste antiche debolezze, oltre ai danni strutturali causati da perdite, umidità e sistemi tecnici obsoleti. L’intervento è quindi ingente, ma necessario: stando alla tedesca Deutsche Welle, una parte dell’edificio datato all’inizio del XX secolo sarebbe in “cattive condizioni strutturali” al punto da essere inadatta a ospitare visitatori e mostre. A mo’ di compensazione, vicino al museo è stato allestito uno spazio temporaneo dove sono visitabili un’installazione dell’artista viennese di origini iraniane Yadegar Asisi e alcuni dei reperti del museo che saranno esposti seguendo dei turni.
IL TEMA DELLE RESTITUZIONI DEL PERGAMON
La lunga chiusura solleva nuovi interrogativi sullo stato e sulle tempistiche delle conversazioni di rimpatrio dei manufatti sottratti in epoca coloniale, che coinvolgono oltre all’altare diverse altre antichità di altissimo profilo, come la babilonese Porta di Ishtar prelevata nell’odierno Iraq. Lo scorso gennaio, su scorta delle frequenti richieste della Turchia, un funzionario del governo tedesco aveva pubblicamente espresso sostegno per la restituzione di alcuni beni artistici e archeologici ai Paesi d’origine, ma ad oggi non esiste un piano preciso.
Giulia Giaume
www.smb.museum/en/museums-institutions/pergamonmuseum
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