Riapre dopo 20 anni il tempio dorico di Segesta. Anche con l’arte contemporanea
Il Parco Archeologico di Segesta annovera uno dei templi meglio conservati dall’antica, dedicato ad Afrodite Urania. Da oggi è possibile visitarlo al suo interno, attraversarlo e fruirlo anche grazie a una particolare opera di Land Art
Riapre al pubblico dopo vent’anni il tempio dorico di Segesta, tra i pochi monumenti giunti dall’antichità che si conservano integri, e da oggi visitabile anche all’interno. L’edificio risalente tra il 430 e il 420 a.C. e dedicato ad Afrodite Urania fino al 19 maggio 2024 entra in dialogo con i linguaggi dell’arte contemporanea, attraverso ELYMA, installazione dell’artista Gandolfo Gabriele David che “introduce” – concettualmente e fisicamente – i visitatori all’interno del tempio, una sorta di viaggio iniziatico e di rituale che fonda le sue radici in “elementi simbolici provenienti da diverse culture”, che “incrociano luoghi e civiltà ma appartengono ad un unico genere: l’umano. I simboli arrivano all’essenza dell’uomo, parlano una lingua comune, superano barriere spazio-temporali”, spiega Lori Adragna, che cura il progetto insieme a Luigi Biondo, direttore del Parco Archeologico di Segesta. Il percorso inizia così nell’area a ridosso della Porta di Valle (ovvero l’ingresso al Parco) con una prima installazione vegetale; imboccando l’antico sentiero che porta al tempio ci si imbatte in installazioni sonore, fino ad arrivare al tempio, che ospita la scultura-altare di David che riflette sul rapporto tra antico e contemporaneità, sul rapporto tra arte, natura e sacro. Ecco le immagini del tempio e dell’installazione.
Desirée Maida
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati