Nei sotterranei del Colosseo c’è una mostra dedicata ai gladiatori
Quando si parla dell’Anfiteatro Flavio è impossibile non pensare ai gladiatori. Oggi una mostra rende omaggio ai valorosi combattenti dell’antica Roma, allestita negli spazi che all’epoca collegavano l’arena alle palestre
Il Colosseo è da sempre un grande traduttore di storie, usanze e tradizioni. Ne sono un esempio le scoperte fatte nel 2022 grazie agli scavi e alle ricerche condotte nei collettori fognari dell’Anfiteatro Flavio – di cui vi abbiamo raccontato qui – che hanno permesso di ricostruire usi e costumi dell’antica civiltà romana, fino ad arrivare alla realizzazione dell’ascensore panoramico che, da quest’anno, garantisce ai visitatori una miglior accessibilità al sito. Ed è proprio nel monumento più famoso del mondo che, oggi, è possibile approfondire la vita, le abitudini e gli allenamenti dei famosi gladiatori grazie alla mostra Gladiatori nell’Arena. Tra Colosseo e Ludus Magnus, ospitata nei sotterranei del Colosseo.
I sotterranei del Colosseo
La mostra Gladiatori nell’Arena. Tra Colosseo e Ludus Magnus si sviluppa nei sotterranei del Colosseo, spazi che un tempo collegavano l’arena con le palestre dei combattenti. Di questi luoghi per l’addestramento, il più grande è il Ludus Magnus, simile al Colosseo (ma dalle dimensioni ridotte) e costruito dall’imperatore Domiziano. Se nell’Ottocento il collegamento tra Colosseo e Ludus Magnus venne interrotto dalla costruzione di un collettore fognario per il rione Esquilino, oggi il grande corridoio sotterraneo che collega i due spazi è stato ripristinato. Grazie ad una sofisticata proiezione olografica è stato ricostruito l’asse Colosseo-Ludus Magnus, così da “demolire” virtualmente il muro che ostacola la visuale degli spettatori, restituendo una visione nuova e unitaria degli spazi.
Gladiatori nell’Arena. Tra Colosseo e Ludus Magnus: la mostra
Focus della mostra è la riapertura del Criptoportico dei Gladiatori – situato nella zona orientale del Colosseo – che in età romana collegava l’arena con le palestre costruite proprio dall’imperatore Domiziano. Qui delle installazioni raccontano le più importanti tipologie di coppie di gladiatori che si esibivano in combattimento nell’arena. Sono poi esposte armature, reperti originali dell’epoca (come gli elmi provenienti dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli), nonché i graffiti e le incisioni impressi nei gradini della cavea del Colosseo e le ricostruzioni delle armature dei gladiatori, realizzate secondo la tecnica antica dello sbalzo e della fusione, dal maestro Silvano Mattesini. L’esposizione è stata ideata e realizzata dal Parco archeologico del Colosseo ed è stata curata da Alfonsina Russo, direttrice del Parco archeologico del Colosseo, assieme a Federica Rinaldi, Barbara Nazzaro e Silvano Mattesini. “La valorizzazione dei sotterranei, con il racconto di ciò che effettivamente avveniva in questi luoghi, restituisce al contesto la sua originaria funzione e rientra a pieno titolo nella strategia culturale che contraddistingue le azioni del Parco archeologico del Colosseo” spiega la direttrice del Parco archeologico Capitolino. “Ampliare l’offerta culturale con tecnologie innovative, che consentano di rendere immediatamente percepibile la funzione e le vicende storiche dei monumenti, costituisce uno degli obiettivi primari che il PArCo da sempre porta avanti”.
Gloria Vergani
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