All’Accademia Carrara di Bergamo la mostra-inno al “sentire” dell’Ottocento

Con “Tutta in voi la luce mia”, ultimo grande evento espositivo nell'anno di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023, vanno in mostra gli straordinari protagonisti di un’epoca che rese l’Italia famosa in Europa e nel mondo. Dalla pittura al melodramma

Chiude col botto l’anno da Capitale della Cultura 2023 l’Accademia Carrara di Bergamo, che dal primo ottobre inaugura una grande mostra che è un inno alla bellezza, ai protagonisti, e alla musica dell’Ottocento italiano. Terza e ultima grande esposizione nell’anno di Bergamo e Brescia, Tutta in voi la luce mia. Pittura di Storia e Melodramma, porta infatti in mostra gli straordinari compositori e pittori al centro di un’epoca che rese l’Italia famosa in Europa e nel mondo. Attraverso un percorso scenografico punteggiato da 42 opere, di cui 36 dipinti spesso di grandi dimensioni, la Carrara ne esce trasfigurata: lo storico museo da poco rinnovato si trasforma qui in “teatro” grazie a un allestimento poetico e “a tinte fosche”, in cui il pubblico è invitato a immergersi per sperimentare un intreccio di pittura e opera lirica.

Allestimento della mostra Tutta in voi la luce mia. Pittura di Storia e Melodramma all'Accademia Carrara. Ph. Mario Rota
Allestimento della mostra Tutta in voi la luce mia. Pittura di Storia e Melodramma all’Accademia Carrara. Ph. Mario Rota

L’intramontabile suggestione dell’Ottocento

Tra la fine del XVIII Secolo e la metà del XIX le vicende e i protagonisti della storia moderna si impadronirono dell’immaginario collettivo europeo con una straordinaria forza, andando a sostituire al mito classico una nuova epopea umana intrisa di quel “sentire” così caro al grande pubblico del tempo, composto da avidi lettori di romanzi e da bovaristi frequentatori di teatri e gallerie. È stato questo pubblico a fare di Gioachino Rossini, Gaetano Donizetti, Vincenzo Bellini e Giuseppe Verdi, e delle loro composizioni piene di trasporto e cori dal sapore risorgimentale, il punto più alto dell’espressione del tempo, ispirando grandi artisti come Francesco Hayez, l’europeo, ma anche Francesco Coghetti, Domenico Morelli e Giovanni Boldini, tutti presenti nel percorso espositivo grazie a prestiti nazionali e internazionali (anche inediti). Sono quindi il melodramma romantico, ma anche il romanzo e la pittura storica – in continua interferenza tra loro – a decretare la popolarità di nuovi miti “naturali” che rievocano in sé un gusto non più classico ma medievaleggiante. Un ritratto collettivo che trova, alla Carrara e a Bergamo, la sua perfetta collocazione: nel cuore della città che diede i natali a Donizetti stesso, infatti, era proprio questa Accademia ad essersi affermata a metà Ottocento come laboratorio di pittura storica.

Il percorso espositivo della grande mostra alla Carrara

Il percorso espositivo, aperto fino al 14 gennaio 2024 e curato da Fernando Mazzocca e dalla storica direttrice uscente Maria Cristina Rodeschini (al suo ultimo progetto in loco) con la collaborazione di Elena Lissoni (che cura anche la grande mostra su Hayez alla Gam di Torino), si concentra tutto sul periodo 1815-48. È guardando a questi anni di grande transizione che viene catalizzato, qui, un turbinio di emozioni che si rispecchia appieno nell’allestimento teatrale curato dalla scenografa d’opera Federica Parolini, tra camerini musicali (con ospiti a sorpresa), profumi d’antan diffusi nelle sale e voluttuosi drappi rossi. “Questa mostra vuole uscire dai confini disciplinari della Carrara, ibridandosi con la musica”, spiega Giorgio Gori, sindaco di Bergamo. “In particolare, il melodramma italiano aveva una grandissima influenza sulla cultura del tempo, in primis sulla pittura: l’opera aveva allora una centralità nella vita delle comunità”. E oggi è nuovamente così, visto che alla mostra si affiancano degli eventi che coinvolgono alcuni dei luoghi di cultura d’elezione della città, il Teatro Donizetti e la Biblioteca Angelo Mai. Il percorso si snoda in otto sezioni, che contengono riferimenti diretti e indiretti a opere popolari del melodramma: I Lombardi alla prima crociata; Il diluvio universale; Compositori, cantanti, pittori. I protagonisti del melodramma; Ritratti in scena; Torquato Tasso; La storia di Venezia; Anna Bolena e Maria Stuarda; Romeo e Giulietta. Le strette relazioni tra le arti e gli intellettuali del tempo sono poste in risalto da una serie di efficaci scenari teatrali e da un’illuminazione suggestiva. Tutto nell’ombra di Donizetti, la cui Anna Bolena ha ispirato il titolo della mostra-evento, ma anche di Verdi e Rossini: il primo piano della rinata Carrara insiste così con leggerezza e trasporto su temi e personaggi tragici dai Foscari alla Maria Stuarda (al centro di una tela meravigliosa di Hayez eccezionalmente prestata da BPER), ad Anna Bolena (del maestro Edouard Cibot) e a Caterina Cornaro. Tutti i miti del pubblico moderno.

Giulia Giaume

https://www.lacarrara.it/

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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