Scoperta una “nuova” Maria Maddalena attribuita a Raffaello Sanzio. Sgarbi: “impossibile”

Esistono altre versioni di questo soggetto (di cui una a firma del Perugino), ma la prima realizzata sarebbe un’opera del maestro urbinate. E si trova in una collezione privata all’estero. Sgarbi e altri autorevoli studiosi di Raffaello sono però convinti: "una bufala"

Sarebbe stato realizzato da Raffaello il dipinto facente parte di una collezione privata all’estero e oggetto della conferenza tenutasi lo scorso 16 settembre 2023 a Pergola, in provincia di Pesaro-Urbino, dal titolo La Bellezza Ideale – La visione della perfezione di Raffaello Sanzio. Secondo un pool di studiosi italiani e francesi (la sede di Ascoli Piceno dell’Università di Camerino ha fornito i dati, interpretati dal professore emerito della Sorbona di Parigi Jean-Charles Pomerol), i cui dati dell’indagine condotta verranno pubblicati sul prossimo numero della rivista scientifica Open Science – Arte and Science, il dipinto oggetto di studio e raffigurante una Maria Maddalena con le sembianze di Chiara Fancelli, moglie del pittore Perugino, sarebbe quindi opera del maestro urbinate.

La Maria Maddalena attribuita a Raffaello

Dello stesso soggetto esistono diverse versioni: una è conservata nella Galleria Palatina ed è attribuita a Perugino, un’altra si trova a Villa Borghese ed è definita “di bottega”. Il dipinto attribuito a Raffaello, un olio su tavola di pioppo risalente ai primi del Cinquecento, è considerato “di gran lunga superiore, sia dal punto di vista stilistico che tecnico rispetto a quella del Perugino. La grazia e l’armonia della composizione rendono vivo il modello, in modo simile alle opere di Leonardo da Vinci, che seppe rappresentare l’essere e la sua anima; l’influenza del genio toscano è ben evidente e si avverte nell’uso e nella maestria dello sfumato presente”, sottolineano gli esperti. L’attribuzione a Raffaello arriva dopo aver condotto una serie di indagini di laboratorio, dalle quali è emerso l’utilizzo della tecnica dello spolvero, modalità che consiste nel trasferire il disegno preparatorio sul supporto su cui viene poi realizzata l’opera. Dallo studio della superficie pittorica sono inoltre emersi pentimenti, ripensamenti e i diversi strati preparatori e pittorici, tutti elementi che hanno permesso ai ricercatori di giungere a una importante e controversa conclusione: quella realizzata da Raffaello sarebbe la prima versione originale del soggetto, servendo quindi da modello per le altre.

La Maria Maddalena è proprio di Raffaello? Sgarbi: “Impossibile”

Intanto però Vittorio Sgarbi giudica ”impossibile” la notizia. “Nessun possibilità che il dipinto propagandato come Raffaello, e annunciato a Pergola, sia del maestro urbinate. È soltanto uno scoop giornalistico, dal momento che si basa su una conoscenza di pochi trattandosi di un’opera in collezione privata, con la legittima aspirazione del proprietario di possedere un Raffaello. Già è bizzarra” aggiunge Sgarbi “l’idea di una Maddalena con le sembianze della moglie del Perugino, come è sospetta la pur legittima propensione di alcuni studiosi a pronunciarsi soltanto su grandi nomi: Raffaello, Leonardo, Botticelli. Perugino basta e avanza”.

L’opera” dice Sgarbi “è infatti una versione, forse autografa, di un prototipo di Perugino conservato a Palazzo Pitti, di cui si conosce un’altra versione alla Galleria Borghese. Difficile che nel 1504, quando, in contrasto con il suo Maestro nello ‘Sposalizio della Vergine’ di Caen, Raffaello, con infinita grazia, dipinge il suo mirabile Sposalizio, ora a Brera, che è tanto più libero, nuovo e sciolto di quello del maestro, egli si applichi a fare una copia del Perugino, che in quel momento ha già lasciato alle spalle. E altrettanto impossibile è che il Perugino dipinga una copia di Raffaello. Al massimo, dunque, la nuova versione, di collezione privata, è una replica del Perugino. Di cui verificare l’autografia, rispetto a quella certa delle opere conservate nei musei, e di pubblico dominio”.

Il gioco del privato che possiede un’opera più autentica di quella di un museo” conclude Sgarbi parlando con le agenzie “è già stato tentato, per Raffaello, con l’autoritratto giovanile. Poi la febbre è passata. Ma è evidente che la proprietà privata, e la conoscenza dal vivo di soltanto alcuni studiosi, sono pregiudizievoli per il riconoscimento della autografia”. E come Sgarbi anche molti studiosi di Raffaello hanno bollato la notizia come una bufala additando come screditati gli esperti protagonisti del convegno a Pergola.

Raffallo? “No, è un’ora di media qualità che era in vendita su internet”

Secondo il docente Luigi Agus, inoltre, si tratterebbe non solo di nulla di più di un quadretto di media qualità, ma fino a qualche tempo fa era proposto in vendita a 29mila euro su internet attribuito alla scuola di Leonardo. “Il tutto grazie ad un pool di esperti del nulla noti solo per altre attribuzioni improbabili, spericolate e del tutto farlocche“.

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Redazione

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