Greco vs Meloni: le origini dello scontro in video
Ricostruiamo attraverso alcuni video d'archivio la querelle che sta interessando Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino, di cui si è paventato il sollevamento dall'incarico
“È un direttore di sinistra che ha gestito il Museo Egizio di Torino in modo ideologico e razzista, contro gli italiani e i cittadini di religione cristiana. Ha fatto sconti solo per i musulmani e mai per chi professa altre religioni”: con queste pesanti e deliranti accuse il vicesegretario della Lega, Andrea Crippa, ha motivato la volontà espressa da alcuni esponenti della maggioranza di sollevare Christian Greco dall’incarico di Direttore del Museo Egizio di Torino.
Crippa fa riferimento ad un episodio risalente addirittura a cinque anni fa, quando Greco promosse l’ingresso gratuito per tre mesi alle coppie di lingua araba. L’intento era quello di avvicinare tanti egiziani alla scoperta dei reperti presenti nella preziosa collezione del museo. All’epoca dei fatti insorse la Lega con Fratelli d’Italia: Giorgia Meloni, con un lungo post sulla sua pagina Facebook, definì l’iniziativa “delirante” e sfruttò la polemica per fare campagna elettorale a ridosso della chiamata alle urne: “Se volete un governo di patrioti non votate per chi censura la lingua italiana, mette il velo alle donne e usa i soldi pubblici per queste iniziative senza senso. Il 4 marzo scegliete un governo di patrioti, votate Fratelli d’Italia“. Matteo Salvini, dal canto suo, chiese addirittura le dimissioni del direttore.
Il sit-in della Meloni e la discussione con Greco
Alle espressioni di dissenso nei confronti dell’iniziativa di Greco, si passò ben presto ad un sit-in di protesta di fronte al Museo Egizio, che il 9 febbraio 2018, vide schierati esponenti di Lega e FdI, insieme alla leader Meloni. A questo punto, Greco scese in strada per incontrare i contestatori.
L’invito del Direttore del Museo Egizio all’allora Onorevole Giorgia Meloni
Un sempre pacato Christian Greco, tornò sulla questione il 13 febbraio con un invito alla Meloni al dialogo e alla visita del Museo Egizio: “Ho invitato l’onorevole Meloni e spero che accolga il mio invito. La cultura è di tutti. Da studioso so che la crescita intellettuale è dovuta al dialogo ed anche ad opinioni diverse, non mi spaventano le opinioni diverse che sono il sale della nostra cultura spero solo che ci si possa confrontare in modo sereno e capire le ragioni l’ uno dell’altro. Non vogliamo costruire barriere ma costruire ponti”.
L’augurio di Christian Greco alla neo-premier Giorgia Meloni
Quando il 22 ottobre 2022 Giorgia Meloni divenne Primo Ministro, il direttore Christian Greco accolse così la notizia: “I migliori auguri a Giorgia Meloni premier in pectore, tutti da italiani dobbiamo fare le congratulazioni a chi è stato scelto dal voto popolare e augurarci il miglior lavoro possibile. Il premier rappresenta tutti gli italiani, quindi le auguro buon lavoro e spero presto di incontrarla”. Si festeggiavano i 200 anni dell’egittologia e, ai giornalisti che chiedevano a Greco se fosse preoccupato per una sua possibile rimozione dall’incarico, per volere della neo premier, lui rispondeva così: “Non sono assolutamente preoccupato, lavoro da otto anni al servizio del Paese e dei cittadini, il museo è di tutti”.
Il Museo Egizio sostiene il suo direttore
Mentre ora la questione è tornata in auge e infiamma la polemica, che coinvolge anche altri nomi alla direzioni di musei nostrani, arriva un tweet dello stesso museo torinese che recita: “Ringraziamo per il largo e affettuoso sostegno e per la stima che state manifestando al nostro direttore e al museo. Il Museo Egizio tutto si esprime in totale sintonia con le dichiarazioni del direttore. Preghiamo di mantenerne il tono urbano. Noi continuiamo a lavorare”.
L’istituzione esprime così il proprio sostegno a Greco, direttore in carica dal 2014 che, oltre a vantare un curriculum di tutto rispetto, ha dimostrato eccellenti doti manageriali, rilanciando il Museo Egizio di Torino, fiore all’occhiello della città sabauda. In un momento in cui il governo punta a rilanciare il Made in Italy e il saper fare nostrano, sostenendo la preferenza per direttori italiani nei nostri musei piuttosto che stranieri, le posizioni contro Christian Greco appaiono dunque ancor più una ritorsione.
Roberta Pisa
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