Il Ninfeo della Pioggia sul Palatino a Roma riapre al pubblico dopo due anni di restauro
Chiuso al pubblico da decenni, torna visitabile il luogo di delizie dei Farnese, tra affreschi e fontane realizzate da Girolamo Rainaldi. In concomitanza della riapertura, è stata presentata anche la Festa Barocca per rievocare la vita di corte dell’epoca
Un luogo di piacere e tranquillità, nel cuore di uno dei giardini aristocratici più noti d’Europa, gli Horti Farnesiani, nati nella seconda metà del Cinquecento sulla parte settentrionale del colle Palatino a Roma per volontà del Cardinale Alessandro Farnese: è questa in sintesi la storia del Ninfeo della Pioggia, per la cui progettazione i Farnese chiamarono l’architetto Girolamo Rainaldi. Una sorta di grande stanza semi sotterranea, in cui trascorrere le calde giornate estive senza rinunciare al relax e al divertimento. A contraddistinguere il Ninfeo è la sua Fontana della Pioggia, i cui rumori evocavano il suono dell’acqua che cade dal cielo, e anche gli affreschi attribuiti al Modanino e le sculture antiche. Uno scrigno di tesori rimasto chiuso per decenni, e che a partire dal 26 ottobre 2023 torna nuovamente fruibile grazie ad un importante progetto di recupero e valorizzazione (avviatosi nel 2020) a opera del Parco Archeologico del Colosseo. “In concomitanza con la riapertura”, spiega la responsabile del progetto Roberta Alteri, “il Parco presenta al pubblico ‘Festa Barocca’, un’originale art-based experience che rievoca l’effimero della vita di corte dell’epoca, attraverso la sinergia delle arti: musica, parole, immagini, suoni. Un’esperienza meta-artistica, che coniuga l’estetica contemporanea di matrice installativa e l’accuratezza scientifica della ricerca storica. Festa Barocca è un’esperienza in cui l’arte è allo stesso tempo fine e mezzo, che consente di rendere più fruibile a tutti un pezzo del patrimonio storico e artistico del nostro Paese”.
Riapre il Ninfeo della Pioggia a Roma. Le parole della direttrice del Parco Archeologico del Colosseo Alfonsina Russo
“Un importante traguardo aver riaperto il Ninfeo della Pioggia e aver riportato alla luce gli affreschi originali, con tutta una serie di musici che rappresentano un’orchestra del primo Seicento”, spiega la direttrice del Parco Archeologico del Colosseo Alfonsina Russo. “Era un luogo delle delizie, un luogo dove i Farnese e gli ospiti provenienti da tutta Europa ritrovavano quello che era l’ozio del tempo, il benessere in questi luoghi di grande suggestione”. Inoltre, “il progetto di restauro ha comportato la risoluzione del complicato problema di infiltrazioni di acqua che interessava le murature del Ninfeo, il consolidamento e il restauro di tutta la struttura. Un lavoro lungo e difficile, per il quale sono stati coinvolte diverse professionalità e che solo grazie alla sinergia di tutti è stato possibile portare a termine”.
Il Ninfeo della Pioggia: gli eventi del 2023 e del 2024
Il 13 e il 15 dicembre, il Parco ha organizzato un convegno internazionale dedicato ai Ninfei antichi e moderni di Roma e del Lazio, coinvolgendo studiosi italiani e stranieri per approfondire le nuove ricerche sull’argomento. A questa iniziativa, seguirà la mostra Splendori farnesiani, che inaugurerà il prossimo 12 dicembre: un percorso che racconta la storia degli Horti Farnesiani partendo dalla cultura immateriale e ricostruendo con opere d’arte e apparati multimediali le atmosfere della festa, del banchetto e della cultura botanica e zoologica proprie del Seicento.
Valentina Muzi
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