Tiziano 1508. La mostra veneziana in un video
Fino al prossimo 3 dicembre, le Gallerie dell'Accademia di Venezia ospitano la straordinaria esposizione dossier "Tiziano 1508. Agli esordi di una luminosa carriera". Un video ci accompagna alla scoperta delle opere in mostra
Il 1508 è stato un anno di svolta per l’arte a Venezia e in particolare per la figura del giovane Tiziano. Una mostra straordinaria, ospitata alle Gallerie dell’Accademia, spiega il perché. L’esibizione, dal titolo “Tiziano 1508. Agli esordi di una luminosa carriera” si presenta dunque come una mostra documentaria di grande valore storico e artistico.
La mostra “Tiziano 1508. Agli esordi di una luminosa carriera”
Curata da Roberta Battaglia, Sarah Ferrari e Antonio Mazzotta, la mostra in corso fino al 3 dicembre, racconta l’arte di Tiziano attraverso 17 opere autografe messe a confronto con dipinti, incisioni e disegni di autori a lui contemporanei come Giorgione, Sebastiano del Piombo, Albrecht Dürer e Francesco Vecellio. Il punto di partenza preso dai curatori è l’anno 1508, data di inizio della carriera pubblica di Tiziano che, di lì a breve, sarebbe divenuto il pittore ufficiale della Repubblica Serenissima.
La mostra intende indagare anche le influenze che l’artista ricevette da alcuni suoi colleghi: dal Giorgione, suo maestro, dalle opere naturalistiche del Dürer o dal cartone di Michelangelo. Proprio nel corso del 1508, Giorgione e Tiziano realizzarono inoltre la decorazione ad affresco delle pareti esterne del Fondaco dei Tedeschi, ricostruito a seguito di un incendio: è qui che il cadorino firma la celebre Giuditta con la testa di Oloferne.
Le opere in mostra
Per documentare questa straordinaria ascesa artistica di Tiziano, la mostra raccoglie importanti prestiti, come per esempio la grande stampa del Trionfo di Cristo della Bibliothèque Nationale de France, il Cristo risorto degli Uffizi, l’Angelo con tamburello della Galleria Doria Pamphilj di Roma, la Madonna con il Bambino tra sant’Antonio da Padova e san Rocco del Museo del Prado e il Battesimo di Cristo dei Musei Capitolini.
Il cuore del percorso è tuttavia l’Arcangelo Raffaele e Tobiolo, opera delle stesse Gallerie dell’Accademia. Parla del dipinto, anche Giorgio Vasari che, nella seconda edizione delle Vite, ritiene sarebbe stato eseguito proprio nel 1508. Al suo fianco, in mostra, è visibile anche l’altra versione dell’Arcangelo Raffaele e Tobiolo, dipinta più tardi da Tiziano per la chiesa di San Marziale e cortesemente concessa in prestito dal Patriarcato e dalla Curia di Venezia. Dal confronto si percepisce l’evoluzione dell’artista, che da giovane dal grande talento, divenne il prediletto dei ricchi committenti veneziani.
Roberta Pisa
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