Ancora una scoperta eccezionale agli scavi di San Casciano: la statua di un Apollo in marmo

Alto quasi due metri, l’Apollo Sauroctonos (con lucertola) è stato rinvenuto nell’antico santuario termale in pezzi, facilmente ricomponibili. Scoperta anche una rara iscrizione bilingue, in latino ed etrusco, che testimonia la convivenza tra genti diverse sul territorio

Un anno fa, la scoperta straordinaria di un gruppo di oltre 20 statue etrusche in bronzo in perfetto stato di conservazione, emerse dagli scavi al santuario di San Casciano dei Bagni – sito archeologico senese di primaria importanza per decifrare la cultura pre-romana – veniva celebrata con il dovuto clamore. “Una scoperta che riscriverà la storia”, si diceva allora al cospetto del più grande deposito di statue in bronzo di età etrusca e romana mai scoperto nell’Italia antica e uno dei più significativi di tutto il Mediterraneo. In estate, le statue in questione sono arrivate al Quirinale, esposte eccezionalmente in mostra per qualche mese, grazie al progetto Gli Dei ritornano, prima di trovare collocazione definitiva nel museo che nascerà nel Palazzo dell’Arcipretura di San Casciano.

Donario bilingue, scavi del Bagno Grande, San Casciano
Donario bilingue, scavi del Bagno Grande di San Casciano

Nuove scoperte dal sito archeologico di San Casciano dei Bagni

Intanto, il sito archeologico del Bagno Grande (il luogo dove i Romani costruirono un tempio dotato di vasca sacra, su una precedente struttura di epoca etrusca), dove i lavori sono iniziati nel 2019 sotto la supervisione del professore ed etruscologo Jacopo Tabolli, continua a restituire meraviglie. Dall’acqua, stavolta, emerge un Apollo in marmo, statua monumentale alta in origine quasi due metri, che rappresenta la divinità intenta a cacciare una lucertola, secondo l’iconografia dall’Apollo Sauroctonos, piuttosto diffusa nell’antichità (l’originale, in bronzo, si attribuisce allo scultore greco Prassitele, molto copiato nel mondo romano). La campagna di scavo 2023 conclusa lo scorso 14 ottobre, come rivela in esclusiva il professor Tabolli all’Ansa, ha inoltre portato alla luce un donario (altare) in travertino con iscrizione bilingue etrusco-latino. Nella rarità dell’iscrizione bilingue, oggetto ora degli studi di Adriano Maggiani e di Gian Luca Gregori, risiede l’ennesimo motivo di sorpresa legato allo scavo: nel caso specifico, il testo cita la fonte sacra e calda in etrusco e in latino, a testimoniare la convivenza di genti diverse presso il santuario ancora agli inizi del I secolo d.C.

L’Apollo in marmo di San Casciano

Tornando all’Apollo, la statua è stata rinvenuta sul bordo della vasca sacra in parti spezzate, quasi integralmente ricomponibili. Lastatua fu spezzata al momento della chiusura del santuario agli inizi del V secolo d.C., obbligata dal processo di cristianizzazione del territorio. Del resto esiste uno stretto legame tra il culto d’Apollo e i luoghi termali di epoca arcaica: a San Casciano, l’inizio di questa devozione potrebbe risalire al 100 a.C., come dimostra la statua in bronzo dell’Apollo danzante, già rinvenuta nella vasca più antica nel 2022. E la scoperta della figura in marmo non fa che confermare il protrarsi del culto, che anzi, con buona probabilità viste le dimensioni e il pregio della statura, dal II secolo a.C. al III secolo d.C. si approfondisce. Al momento l’Apollo Sauroctonos è sottoposto alle indagini di Massimiliano Papini, con l’intenzione di approfondirne la storia e rivelare nuovi dettagli sulla sua realizzazione.
Nel frattempo lo scavo, finanziato dal Comune di San Casciano dei Bagni con il supporto economico di Friends of Florence, Vaseppi Trust, Gruppo E – Alleati IT, società Banfi, Michelangelo Travel e Castello di Fighine, ha raggiunto l’estensione di 400 metri quadri, scendendo in profondità fino a 4 metri. E si sta rivelando una palestra importante per tanti giovani archeologi: accanto al team di ricerca scientifica composto da oltre settanta studiosi e studiose, infatti, hanno finora partecipato alla campagna oltre cinquanta studenti e studentesse archeologhe e archeologi da università italiane e internazionali.

Livia Montagnoli

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