Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico. Report dalla 25esima edizione
È andata in scena presso l'ex tabacchificio di Paestum l’edizione 2023 dell'unica manifestazione internazionale che fa il punto sul tema della fruizione dei patrimoni archeologici. Ad aggiudicarsi il premio più prestigioso? Per la prima volta, un italiano
La Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, il più grande salone al mondo dedicato al patrimonio archeologico, è nata nel 1998 per promuovere le destinazioni turistico-archeologiche, valorizzare Parchi e Musei, incrementare le opportunità economiche e gli effetti occupazionali. A oggi, è l’unico evento al mondo – patrocinato da Unesco e Unwto – che consente l’incontro di questo segmento dei beni culturali con il business professionale, con gli addetti ai lavori, i media, i viaggiatori, gli appassionati e con il mondo scolastico e universitario. Occasione di confronto, approfondimento e divulgazione, si occupa di temi inerenti fruizione, gestione, valorizzazione e promozione, oltre che sviluppo del dialogo interculturale e della cooperazione. Dal 2021, la BMTA è ospitata nella straordinaria location del Tabacchificio Cafasso, attuale Next, sito di archeologia industriale “simbolo della Piana del Sele”, come lo definì Gillo Dorfles.
Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico 2023 in numeri
8.500 visitatori, 150 espositori, 16 territori regionali, 22 Paesi esteri, il Ministero della Cultura e il Ministero degli Esteri con l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo sono stati i protagonisti della BMTA 2023. E ancora, 150 tra conferenze e incontri (di cui circa 50 a cura del MiC), 20 laboratori, 600 relatori, 30 buyer nazionali ed europei selezionati dall’ENIT per il workshop di ArcheoIncoming. ArcheoVirtual, la sezione di archeologia virtuale organizzata in collaborazione con l’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del CNR (Digital Heritage Innovation Laboratory), che ha illustrato le produzioni più significative nel panorama internazionale delle tecnologie digitali al servizio del patrimonio, applicazioni e progetti. Ancora, ArcheoExperience per la divulgazione delle tecniche utilizzate per realizzare i manufatti di uso quotidiano, ArcheoLavoro e Archestatup, orientamento post diploma e post laurea a cura delle Università.
Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico 2023. I premi
Sono stati diversi i premi assegnati nel corso della manifestazione: va per la prima volta a una scoperta italiana il prestigioso International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad” che la BMTA dal 2015, in collaborazione con il mensile Archeo, assegna alle scoperte archeologiche votate dalle principali testate internazionali di settore, media partner della Borsa. Il Premio, intitolato all’archeologo di Palmira che ha pagato con la vita la difesa del patrimonio culturale, è l’unico riconoscimento mondiale dedicato alle scoperte archeologiche e ai suoi archeologi: giunto alla nona edizione, è stato conferito alla scoperta delle 24 statue di bronzo di epoca etrusca e romana ritrovate a San Casciano dei Bagni (Siena) e consegnato al Sindaco Agnese Carletti e a Jacopo Tabolli responsabile scientifico dello scavo. Il riconoscimento alla carrieraè andato a Katerina Dellaporta, già Consigliere del Ministro della Cultura greco per l’archeologia subacquea, Direttore Generale del Museo Bizantino e Cristiano di Atene. Per il progetto più innovativo a cura di Istituzioni, Musei e Parchi, a Massimiliano Marazzi, Ordinario Culture dell’Egeo e Anatolia Università Suor Orsola Benincasa di Napoli per il “Progetto Vivara”. Assegnati anche il Premio al miglior contributo giornalistico di divulgazione ad Alberto Angela e alla migliore mostra dalla valenza scientifica internazionale a Romy Wyche, Direttore Museo Dipartimentale dell’Antica Arles. Al Cardinale Gianfranco Ravasi, autore della lectio “Gli ostaggi sono sacri, i Musei sono i veri luoghi dell’interscambio culturale” va il Premio Paestum Mario Napoli. Consegnato infine da BOUCHENAKI Mounir, Presidente Onorario della BMTA, già Vice Direttore Generale UNESCO per la Cultura, il Premio per i 150 anni dell’École française de Rome, per l’impegno straordinario a favore della ricerca su storia, archeologia e mondo contemporaneo.
Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico 2023. Una panoramica italiana: il caso PACT
Durante le giornate, per quanto riguarda la situazione italiana, è emerso che la spesa turistica degli stranieri nel nostro Paese è tornata ai livelli pre-Covid, con un trend costantemente crescente. Che di siti archeologici di pregio (anche se minori) ce ne sono un’infinità da nord a sud ma che laCampania, in particolare la provincia di Napoli – secondo la ricerca presentata e curata da S.R.M. Studi e Ricerche per il Mezzogiorno Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo – polarizza il turismo storico-archeologico con oltre l’80% dei flussi, seconda solo a Roma. E soprattutto che, oggi più che mai, l’Italia si pone in prima linea come fortissimo mediatore culturale per la salvaguardia del bacino del Mediterraneo e dei suoi tesori, al netto di tutte le difficoltà geopolitiche del periodo. Si inserisce in questa prospettiva, partecipando la prima volta con uno stand dedicato, il PACT – Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia, istituto autonomo del Ministero della Cultura nato da poco più di un anno che comprende quattro siti, unendo le due città cuore della civiltà etrusca: Cerveteri, con la Necropoli della Banditaccia e il Museo Nazionale Cerite,e Tarquinia,con la Necropoli dei Monterozzi e il Museo Nazionale Archeologico, ospitato a Palazzo Vitelleschi e prossimo al centenario. “Il Parco di Cerveteri e Tarquinia è l’area archeologica aperta al pubblico più importante del mondo per estensione e concentrazione di monumenti della civiltà etrusca”,afferma il direttore Vincenzo Bellelli, “un parco archeologico a rete (sito Unesco dal 2004)che viene a candidarsi – sia dal punto di vista geografico che simbolico – ad essere il cuore pulsante del distretto culturale a matrice etrusca che si sta creando nell’alto Lazio in questi anni”. Alla BMTA, oggi occasione di riferimento per rappresentare le eccellenze archeologiche del nostro paese, IL PACT è andato a presentare l’imponente lavoro di valorizzazione e sistematizzazione dei contenuti visuali che sta portando avanti da qualche tempo. Perché si può essere contemporanei anche raccontando l’antico.
Giulia Mura
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