Il Museo del Bardo di Tunisi finalmente riaperto e rinnovato
Nell’autunno del 2023 il più antico museo del mondo arabo ha riaperto dopo molte difficoltà politiche e sociali. L’anno che va concludendosi ha visto la realizzazione di un progetto di conservazione e restauro che ha portato tante novità
Dopo due anni di chiusura, dall’autunno del 2023 è di nuovo visitabile il Museo del Bardo di Tunisi. Fondato sotto il dominio coloniale francese nel 1888, il museo è il più antico del mondo arabo e dell’Africa, e si trova a Le Bardo (periferia di Tunisi) in un palazzo del XVII Secolo. A causa di reiterate turbolenze politiche, negli ultimi dieci anni il museo è stato costretto a chiudere più volte: la prima nel 2011 per la rivoluzione, seguita da quella del 2015 a causa di un attacco terroristico e da quella del 2020 dovuta all’epidemia da covid-19. L’ultima risale al 25 luglio 2021 per le misure eccezionali disposte dal presidente Kais Saied, tra cui la decisione di chiudere il Parlamento che condivide l’edificio con il museo. Tuttavia, quest’ultimo periodo ha permesso di attuare un progetto di conservazione e restauro che ha portato all’espansione degli spazi espositivi con nuove opere in mostra: è stata istituita una nuova sala di sarcofagi e inaugurato un nuovo assetto del dipartimento islamico, oltre al restauro di diverse teche danneggiate nell’attacco terroristico del 2015. Il Ministero degli Affari Culturali tunisino ha riportato che nella settimana della riapertura ci sono stati 2.700 ingressi, di cui 900 solo il primo giorno. “Il Museo del Bardo è un importante strumento educativo ma nell’ultimo decennio è stato lo specchio della politica tunisina, è necessario che le istituzioni culturali siano protette da qualsiasi evento esterno”, ha dichiarato Ridha Moumni, archeologo e storico dell’arte.
La collezione del Museo del Bardo di Tunisi
La collezione del museo tunisino traccia la storia antica del Paese, dalla civiltà fenicio-punica al mondo numidico, dal sito subacqueo di Mahdia alla tarda antichità e i primi giorni dell’Islam, coprendo oltre 40mila anni. Sempre al Museo del Bardo è conservata una delle collezioni di mosaici romani (II – IV secolo) più ricche del mondo: molti hanno dimensioni monumentali, come l’Alcova di Virgilio, raffigurato con Clio e Melpomene, il Trionfo di Nettuno e la scena in cui Teseo decapita il Minotauro. Sono incluse anche diverse statue raffiguranti divinità, eroi e personaggi mitologici, la galleria di sarcofagi romani e battisteri cristiani, una collezione di gioielli punici e manufatti greci recuperati da un relitto al largo di Mahdia negli anni ’40. A ottobre 2023 è stata inaugurata una nuova sala dedicata al tesoro di Chemtou, che presenta 1648 monete d’oro trovate in un vaso di terracotta risalente a prima del 420 d.C. La riapertura del 2023 ha coinciso con un momento di fervore culturale per Tunisi, dal festival Dream City dell’associazione L’Art Rue al festival Jaou della Fondazione Kamel Lazaar, oltre alla nascita di nuove gallerie e residenze d’artista.
Caterina Angelucci
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