Le opere della Galleria Borghese incontrano quelle di Palazzo Barberini a Roma 

Grazie ad un’operazione sinergica lampo parte della collezione Borghese si sposta a Palazzo Barberini per una mostra che salva le opere di Raffaello e Tiziano dai depositi

Mentre la Galleria Borghese porta avanti un ambizioso progetto di rinnovamento grazie ai fondi PNRR, 50 dei suoi capolavori vengono accolti a Palazzo Barberini fino al 30 giugno 2024. Si tratta di un’operazione, resa possibile con un efficiente lavoro di squadra tra le due istituzioni. Un’operazione che permette al pubblico – a partire dal 29 marzo 2024 – di fruire opere della Villa Pinciana che sarebbero state chiuse nei depositi durante i lavori di restauro, al fianco di altre opere antiche.  
Raffaello, Tiziano, Rubens. Capolavori dalla Galleria Borghese a Palazzo Barberini è il titolo della mostra allestita nell’Ala Sud del piano nobile di Palazzo Barberini. 

Peter Paul RUbens, Susanna e i vecchioni, 1605-07. Galleria Borghese, Roma © Galleria Borghese
Peter Paul Rubens, Susanna e i vecchioni, 1605-07. Galleria Borghese, Roma © Galleria Borghese

Galleria Borghese di Roma. Opere fuori dai depositi 

“Si è fatto un lavoro eroico. Di solito per una mostra abbiamo bisogno di una progettazione triennale o quadriennale. Invece, in soli due mesi, siamo riusciti a rendere possibile tutto questo ha dichiarato Thomas Clement Salomon, Direttore delle Gallerie Nazionali di Arte Antica durante la conferenza stampa, tenutasi nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Barberini. “I musei italiani devono fare sistema declinando questo in progetti concreti” ha commentato Massimo Osanna, Direttore Generale Musei, seguendo ai ringraziamenti della Direttrice della Galleria Borghese, Francesca Cappelletti. “È stato Thomas ad avere questa idea”, ha spiegato la Direttrice. “Abbiamo pensato insieme di rendere visibile parte del nostro patrimonio, permettendoci, anche grazie allo sforzo del nostro personale, di non chiudere la Galleria. Noi resteremo sempre aperti e continuiamo la nostra programmazione. Più avanti inaugurerà una mostra su Louise Bourgeois e poi una su Giovan Battista Marino, incentrata sul concetto di galleria poetica”. 

Antonello da Messina, Ritratto d'uomo, 1476. Galleria Borghese, Roma © Galleria Borghese
Antonello da Messina, Ritratto d’uomo, 1476. Galleria Borghese, Roma © Galleria Borghese

La mostra a Palazzo Barberini e i “dipinti ospiti” 

I cinquanta dipinti “ospiti”, abitualmente esposti al piano nobile della Borghese, vengono così a mescolarsi con le opere barberiniane, in un percorso forse irripetibile.  
Ora è possibile, ad esempio, contemplare in un unico sguardo, la borghesiana Dama col liocorno di Raffaello e la sua Fornarina, della collezione Barberini. Arrivano poi dalla Borghese altre meravigliose opere quali  l’Amor Sacro Amor Profano  di  Tiziano, la Madonna con Bambino, San Giovannino e angeli  di  Sandro Botticelli, il  Ritratto d’uomo  di  Antonello da Messina, la  Madonna col Bambino  di  Giovanni Bellini,  Susanna e i vecchioni  di  Peter Paul Rubens, la  Predica del Battista  di  Paolo Veronese,  solo per citarne alcune.  
La mostra invita inoltre a riflettere sulle affinità di Maffeo Barberini e Scipione Borghese, due figure cruciali della vita politica e culturale della Roma seicentesca unite da un’ideale vicinanza storica e topografica. Intanto, le opere usualmente esposte a Palazzo Barberini nell’Ala Sud, saranno protagoniste di una campagna fotografica e di un lavoro di conservazione preventiva. Dipinti che vanno dal Seicento napoletano fino a Mattia Preti e ai pittori del Grand Tour, passando per la collezione settecentesca. 

Galleria Borghese e Palazzo Barberini: come nuovi 

Grazie ai fondi del PNRR, hanno chiarito Cappelletti insieme all’architetto Agnese Murrali, la Galleria Borghese subirà un intervento capillare. Oltre al restauro completo delle facciate, alla sostituzione delle tappezzerie e degli infissi, il Museo si fornirà di nuove didascalie, di un aggiornamento dei depositi e di un impianto di illuminazione estremamente performante, sia in ottica qualitativa che di efficientamento energetico. Inoltre saranno restaurate alcune grandi tele e garantita una maggiore accessibilità, con audio guida personalizzabili che racconteranno la storia dei luoghi anche grazie all’ausilio della realtà aumentata e dell’intelligenza artificiale. 
Alla campagna di rinnovamento aderisce anche Palazzo Barberini, come illustrato dall’architetto Dario Aureli. Il finanziamento del PNRR consentirà di realizzare interventi sia nei giardini che nello spazio museale, garantendo un cospicuo risparmio energetico, un nuovo sistema di illuminazione e di controllo da remoto ed una rete Wi-Fi che consentirà ai fruitori di accedere al sito del Palazzo e alla programmazione in corso. Inoltre durante tutto il periodo dell’esposizione sono previste agevolazioni sui biglietti di entrambi i Musei.  
Molte delle nostre istituzioni culturali non erano più adeguate e grazie a questi fondi possiamo migliorarle. Accessibilità significa mettere in atto un progetto a 360 gradi. I musei devono essere sempre più aperti, permettere una fruizione costante. Ci sono quasi 5 milioni di opere d’arte nei nostri depositi. Con questa collaborazione consentiamo che nulla sia precluso al pubblico. È necessario generare sempre più occasioni di fruizione, di ricerca e di diagnostica”, ha chiosato Massimo Osanna.

Francesca de Paolis 

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Francesca de Paolis

Francesca de Paolis

Francesca de Paolis si è laureata in Filologia Moderna con indirizzo artistico all'Università La Sapienza di Roma proseguendo con un Corso di Formazione Avanzata sulla Curatela Museale e l'Organizzazione di Eventi presso l'Istituto Europeo di Design (IED). Ha insegnato Storia…

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