Dove si trovava la Monna Lisa quando è stata ritratta da Leonardo? Secondo uno studio lo sfondo sarebbe il Lago di Como
È Ann Pizzorusso la geologa e storica dell’arte che vive tra America e Italia ad avanzare l’ipotesi che il celebre pittore e scienziato abbia scelto nel XVI secolo il paesaggio tra Lecco e il Lago di Como. Ecco perché
Pare si trovi su un ramo del Lago di Como, proprio come i Promessi Sposi, e più precisamente tra il Lago di Garlate (a sud di quello di Como) e il ponte di Azzone Visconti vicino a Lecco, la collocazione geografica del paesaggio che abbraccia la Gioconda di Leonardo Da Vinci, realizzata tra il 1503 e il 1506 e ora custodita al Louvre di Parigi. A presentare questa ipotesi è stata la geologa e storica dell’arte italoamericana Ann Pizzorusso, già conosciuta per aver svolto ricerche sull’autenticità di un altro quadro leonardesco come La Vergine delle Rocce e per aver scritto numerosi libri in cui legge la storia dell’arte attraversa il filtro delle proprie conoscenze geologiche (tra gli altri, per esempio, La gemmologia della Divina Commedia). E anche in questo caso Pizzorusso mette in campo le sue conoscenze.
La studiosa Ann Pizzorusso sulla Gioconda di Leonardo da Vinci
Si sono formulate varie ipotesi sul paesaggio ritratto alle spalle della Monna Lisa, dal piccolo comune piacentino di Bobbio alla provincia di Arezzo (dove si trova un ponte molto simile a quello raffigurato), ma ora sembra che le somiglianze tra il dipinto e l’area attorno al lago di Como siano evidenti, secondo Ann Pizzorusso. “Ponti ad arco di quel tipo sono presenti in tutta Italia e in gran parte d’Europa, molti di essi si somigliano. Era impossibile identificare il punto esatto del quadro basandosi soltanto sul ponte. Bisognava prestare attenzione anche alla geologia”, spiega la studiosa. Infatti, pare che le rocce della zona tra il Lago di Como e Lecco siano di calcare, ossia dello stesso colore grigio-bianco usato da Leonardo per le sue rocce perché quest’ultimo “non era soltanto un grande artista, ma anche un grande scienziato. Ogni roccia che appare nei suoi quadri è una copia fedele di ciò che ha visto in natura”. A questa osservazione si aggiunge che né Bobbio, né Arezzo hanno un lago: “Tutte le prove portano a identificare questo punto del lago con quello ritratto nella Gioconda. Sappiamo dai suoi taccuini che Leonardo trascorse molto tempo nell’area di Lecco. Ogni dettaglio coincide”, conclude Pizzorusso.
La studiosa Ann Pizzorusso sulla Gioconda di Leonardo da Vinci. C’è chi non è d’accordo
Tuttavia, nonostante la risonanza che già il Guardian e il New York Times hanno dato alla notizia, l’ipotesi di Pizzorusso non sembra rivelare nulla di nuovo come spiega Donald Sassoon, docente di storia europea alla Queen Mary University di Londra: “A Lecco raccontano da anni che era questo lo sfondo della Monna Lisa”, spiega. Mentre altri studiosi ritengono che il paesaggio leonardesco non è altro che frutto della fantasia dell’autore.
Caterina Angelucci
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