Il Museo Archeologico dell’Alto Adige cerca un curatore per Ötzi. Il bando
Esperto in paleontologia e conservazione delle mummie, trilingue e dotato di competenze avanzate nella gestione di progetti e nella comunicazione. Sono i requisiti necessari per occuparsi della celebre mummia preistorica ritrovata nei ghiacci di Similaun
Parla, non a caso, di “requisiti stringenti e non comuni” la direttrice del Museo Archeologico dell’Alto Adige Elisabeth Vallazza nel commentare il bando pubblicato solo pochi giorni fa dall’istituzione altoatesina, che ha già raccolto candidature da tutto il mondo.
Il museo, che ha sede a Bolzano, ha infatti pianificato di assumere, a partire dal prossimo autunno, una collaboratrice o un collaboratore scientifico responsabile della conservazione di Ötzi, l’uomo “venuto dal ghiaccio”.
Un curatore per Ötzi, l’uomo venuto dal ghiaccio
Le mansioni comprendono anche attività di ricerca sulla mummia e collaborazione nelle attività di comunicazione del Museo. Si cerca, insomma, una figura esperta per prendersi cura della famosa mummia del Similaun, conservata dall’Età del Rame e rinvenuta da due turisti in Val Senales, a oltre 3.000 metri di altitudine, nel 1991, completa di indumenti ed equipaggiamento. L’obiettivo è quello di valorizzare a pieno, nella sua dimensione museale, un ritrovamento che allora (come oggi) fu ritenuto sensazionale per la possibilità di studiare un corpo intatto di almeno 4.000 anni, oggetto di un naturale processo di mummificazione all’interno del ghiacciaio che l’ha preservato per centinaia di secoli.
Ötzi al Museo Archeologico dell’Alto Adige
Dal 1998 la mummia viene conservata nel Museo Archeologico dell’Alto Adige all’interno di una cella frigorifera appositamente progettata, nella quale sono state riprodotte le condizioni del ghiacciaio. Il corpo – che pesa circa 13 kg ed è lungo 1,54 m – è adagiato su una bilancia di precisione, in un ambiente a una temperatura costante di -6°C e con un’umidità del 99%, ed è visibile al pubblico attraverso una piccola apertura. Per contrastare un’eventuale perdita di umidità, la mummia viene regolarmente nebulizzata con acqua sterilizzata.
Chi sarà il prossimo curatore di Ötzi? I requisiti del bando
Ecco perché l’offerta di lavoro diramata ora tramite bando internazionale si rivolge a professionisti riconosciuti nei settori della paleopatologia, della bioarcheologia e della ricerca sulle mummie (base minima un diploma universitario quadriennale in scienze naturali con indirizzo affine agli ambiti di interesse), con competenze avanzate nella gestione di progetti e nella conservazione, ed esperienza di laboratorio per gestire campioni molto delicati. Si richiedono inoltre ottima conoscenza dell’inglese, oltre all’italiano e al tedesco, e pubblicazioni pregresse su riviste e periodici scientifici del settore. “La cosa più difficile da trovare sarà l’esperienza specifica nel settore delle scienze delle mummie o paleopatologia” spiega Vallazza in un’intervista al Corriere della Sera “La bioarcheologia è più diffusa, ma la community a livello globale è molto ristretta, non ci sono molte persone che si dedicano a questi ambiti. La combinazione tra un campo così particolare e il trilinguismo rende l’accesso a questa posizione particolarmente complesso”. Eppure le candidature, su cui al momento si mantiene totale riserbo, fioccano da diverse regioni italiane, e anche dall’estero. Del resto, precisa Vallazza, si tratta di “un’occasione che capita una volta nella vita”.
Cosa farà il curatore di Ötzi
Tra le mansioni deputate al curatore rientreranno i controlli periodici, gli interventi di conservazione sulla mummia, la formulazione e realizzazione di progetti di ricerca. Inoltre, la persona selezionata si occuperà della pubblicazione dei risultati delle ricerche scientifiche e del supporto alle attività divulgative del Museo e fungerà anche da riferimento per le richieste in ambito scientifico, sia interne che esterne al Museo.
Al curatore sarà proposto un contratto a tempo determinato di ottavo livello (per 38 ore settimanali e retribuzione minima di 2.500 euro lordi) con durata di undici mesi e possibilità di prolungamento. C’è tempo fino al 31 agosto 2024 per inviare la propria candidatura scritta, corredata di curriculum, all’indirizzo email della direttrice.
Christian Greco al Museo Archeologico dell’Alto Adige
Prosegue così il processo di rilancio del Museo Archeologico dell’Alto Adige che all’inizio dell’estate, lo scorso giugno, ha nominato presidente del suo Comitato scientifico il direttore del Museo Egizio di Torino, Christian Greco, scelto per le sue conoscenze specialistiche ma anche per il riconosciuto profilo internazionale che potrebbe aprire nuove opportunità di confronto con realtà scientifiche, investitori e istituti di ricerca all’estero.
Livia Montagnoli
Qui il testo del bando e le modalità di partecipazione
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