A Catania una mostra su Caravaggio per inaugurare la nuova Pinacoteca

A Catania apre un nuovo spazio museale all’interno del Monastero di Santa Chiara, luogo in cui Giovanni Verga ambientò “Storia di una Capinera”. Ecco i dettagli della mostra dedicata al Merisi e alla sua cerchia che inaugura la Pinacoteca fresca di restauro

Nel cuore di Catania, a pochi passi dal Castello Ursino, troviamo oggi la nuova Pinacoteca Santa Chiara. L’edificio in passato era un monastero, donato alle monache dell’ordine delle Clarisse ed adattato a convento nel 1563, dal barone di Ostuni Antonio Paternò. La Chiesa di Santa Chiara e il monastero subirono notevoli danni a causa del terremoto del 1693, al quale seguì una ricostruzione su progetto di Giuseppe Palazzotto. In questi luoghi, Giovanni Verga – che abitava nelle vicinanze – ambientò parte della Storia di Una Capinera
Dopo anni di uso ad uffici, il luogo è da poco stato aperto al pubblico, trasformato in Galleria d’Arte. Il refettorio del convento – diventato invece Pinacoteca – per l’occasione inaugurale ospita questa mostra su Caravaggio.

Il Monastero di Catania trasformato in Pinacoteca

La facciata a tre piani della Chiesa di Santa Chiara, che dà su Via Garibaldi, è piccola e senza molte pretese. Al terzo piano si trova una loggia a tre arcate, che permetteva alle monache di osservare la processione diSant’Agata, che partiva da Sant’Agata alla Fornace fino al Duomo di Catania. Gli interni sono più elaborati, con pavimenti decorati con marmi policromi e un coro dipinto e dorato sopra il vestibolo. Ci sono cinque pale d’altare, la navata ottagonale presenta un grande affresco sul soffitto raffigurante il Trionfo dell’Ordine delle Clarisse
L’ex monastero – di proprietà del Comune di Catania – è stato a lungo utilizzato per gli uffici dell’anagrafe. Una parte di questo è stata oggi trasformata in Galleria d’Arte Moderna, che si prepara ad ospitare a breve alcune opere di Banksy
Nella parte probabilmente adibita a refettorio delle monache si trova la Pinacoteca, restituita alla città dopo importante intervento di riqualificazione, operato con fondi comunitari. Un lodevole tentativo di offrire ai sempre più numerosi turisti da tutto il mondo che visitano la Città delle opportunità culturali e allo stesso tempo risvegliare nella popolazione l’interesse e la curiosità a lungo sopite o insoddisfatte.

La mostra su Caravaggio inaugura la nuova Pinacoteca di Catania

Gli ambienti della Pinacoteca sono stati inaugurati in occasione della mostra Caravaggio. La verità della luce, a cura di Pierluigi Canofaro. Sono state portate per la prima volta in Sicilia alcune opere di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio (Milano, 1571 – Porto Ercole, 1610). Si tratta di opere che scandiscono il suo percorso artistico, dalla formazione in Lombardia all’affermazione a Roma e Napoli, fino agli ultimi anni della sua esistenza.
Trentasei opere di Caravaggio e di artisti da cui l’artista andò a bottega, come Simone Peterzano, e altri che da lui sono stati profondamente influenzati, come Mattias Stom, proveniente dalla collezione del Museo Civico Castello Ursino. Tra gli artisti esposti troviamo: Orazio Gentileschi, Guercino, Annibale e Ludovico Carracci, Cavalier d’Arpino e Fede Galizia. Merita attenzione l’opera Sacra Famiglia con San Giovannino di Caracci, olio su rame, piccolo, ma elegante dipinto. 

I tre dipinti di Caravaggio in mostra a Catania

In mostra tre dipinti autografi del Caravaggio: Il ragazzo morso da un ramarroil San Sebastiano e Il Cavadenti
Il San Sebastiano viene esposto in Italia per la prima volta, da quando è stata dichiarata autografa di Caravaggio nel 1990. Questa versione del soggetto fu probabilmente realizzata durante il primo soggiorno napoletano di Caravaggio – sostiene il curatore – per il riferimento con la Flagellazione della Chiesa di san Domenico, prima sua opera realizzata a Napoli, e anche per uno specifico richiamo ad un’altra Flagellazione oggi custodita al Musèe des Beaux-Art di Rouen. 
Il ragazzo morso da un ramarro, proveniente da collezione privata, è un quadro allegorico che fa riferimento al tema delle pene d’amore. In questa versione del dipinto, infatti, la luce colpisce la lacrima sull’occhio destro del ragazzo e il ramarro è marrone. 
Infine, il Cavadenti della Galleria Palatina di Palazzo Pitti è particolarmente significativo in quanto riconducibile alla fase estrema della produzione del Merisi, quindi in qualche modo legato anche alla Sicilia. “L’aspetto grottesco dei personaggi raffigurati, nonché il tema trattato in modo crudo fu capace di influenzare artisti come Matthias Stom, presente in mostra con una straordinaria quanto realistica Derisione di Cristo”.

Caravaggio, installation view at Piancoteca Santa Chiara, Catania, 2024
Caravaggio, installation view at Piancoteca Santa Chiara, Catania, 2024

Le altre opere in mostra a Catania

In mostra anche L’Incredulità di san Tommaso e la Cattura di Cristoentrambe provenienti dalla Galleria degli Uffizi, realizzate all’interno della cerchia di Caravaggio, sotto la supervisione del Maestro. 
L’esposizione propone – oltre alle opere dell’artista – anche quelle di amici e nemici. Si chiude con due opere di Jusepe de Ribera, San Girolamo e la tromba del giudizio e Il Profeta che testimoniano la longevità della sua influenza artistica. 

La mostra di Caravaggio a Catania: il commento del curatore

L’esposizione” commenta il curatore Pierluigi Carofano “si propone un duplice obiettivo: proporre al grande pubblico una selezione di opere di Caravaggio, dalla sua formazione milanese alla sua piena affermazione sino agli ultimi tempi della sua breve vita, arricchita dal confronto con artisti suoi contemporanei; e nuove riflessioni sullo stile e sul significato delle opere di Caravaggio”.

Giulia Bianco

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Giulia Bianco

Giulia Bianco

Ha frequentato a Milano il Master Economia e Management per l'Arte e la Cultura della 24Ore Business School. Laureata in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Catania con tesi dal titolo “I contratti nel mondo dell’arte”, è specializzata in diritto…

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