La testa di Medusa del Giambologna tornerà al Ninfeo della Fata Morgana a Firenze
Una sentenza della Cassazione vuole che l'opera, confiscata l'autunno scorso subito prima di andare in asta, torni al Comune di Bagno a Ripoli. In quel complesso da cui era stata prelevata a forza
Dovrà tornare al Ninfeo della Fata Morgana di Bagno a Ripoli, in provincia di Firenze, la testa di Medusa realizzata dal Giambologna e scomparsa da circa un secolo. L’opera, che lo scorso autunno stava per andare in asta da Pandolfini per un un prezzo stimato tra i 10 e i 15mila euro, era stata ritirata a ottobre a seguito di una segnalazione ai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, che avevano sottoposto l’opera a sequestro. Il sospetto era che la testa della Gorgone fosse proprio quella realizzata per il Ninfeo fiorentino dallo scultore fiammingo – al secolo Jean de Boulogne (Douai, 1529 – Firenze, 1608) –, nel 1572. Ora la Corte di Cassazione ha confermato, con una sentenza pubblicata il 10 agosto 2024, che l’opera dovrà tornare a casa.
Il ratto della testa di Medusa
Ma come avrebbe fatto la testa di Medusa a finire all’asta? L’ipotesi è che prima che il Comune del fiorentino diventasse formalmente proprietario del complesso, nel 1996, questo sarebbe stato depredato (stando al Corriere Fiorentino, intorno agli Anni Venti). Nel 1997, dopo il censimento del complesso, la scultura era stata quindi indicata come scomparsa. Come sarebbe poi emerso dalle indagini, la Gorgone era passata di mano in mano per finire, in forma di eredità, in casa di una nobildonna fiorentina. Che dopo il sequestro ha anche fatto ricorso: per i giudici della Corte di Cassazione, però, la richiesta non sussiste, dato che l’opera era stata asportata senza autorizzazioni da una delle fontane del complesso cinquecentesco.
Il Ninfeo della Fata Morgana di Bagno a Ripoli
Il complesso del Ninfeo sorge nel cuore della campagna di Grassina, a sud est di Firenze. Fatto edificare da Bernardo Vecchietti (consigliere di Francesco de Medici) tra il 1573 e 1574 alle pendici del colle di Fattucchia, in prossimità della villa Il Riposo, l’ambizioso complesso ospitava diverse opere intorno a più fontane. Qui erano state realizzate sia la testa di Medusa sia la statua marmorea della Fata Morgana, figura arturiana leggendaria (sempre opera del Giambologna) che dava il nome a tutto il Ninfeo. Questa, rimossa a sua volta, era riapparsa nel 1989 a un’asta di Christie’s a Londra, e ora fa parte di una collezione privata.
Il ritorno della testa di Medusa di Giambologna
“Una bellissima notizia: la Testa di Medusa attribuita al Giambologna potrà essere riportata nella sua casa originaria, la Fonte della Fata Morgana, da dove era scomparsa tanti anni fa”, ha commentato su Facebook il sindaco di Bagno a Ripoli, Francesco Pignotti. “Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, chiamata a decidere del futuro dell’opera che lo scorso anno era ricomparsa e stava per andare all’asta. Adesso, come anticipato dal Corriere Fiorentino, la Medusa potrà essere restituita alla collettività! Ci attiveremo subito, come proprietari della Fonte, per riportarla al Ninfeo, tutelarla e valorizzarla al meglio, in modo che tutti possano ammirarla nel luogo, magico e bellissimo, da cui proviene”. L’opera tornerà quindi alla Fonte, dove, stando a una comunicazione ufficiale dello scorso ottobre, dovrebbero essere stati avviati i lavori di tutela e restauro del complesso (finanziati dal Comune con 200mila euro e con 40mila euro ciascuno da Fondazione CR Firenze e dal crowdfunding promosso da Artigianato e Palazzo). Sempre qui, al termine dei lavori, troverà posto anche una copia della statua originale della Fata Morgana. In attesa del ritorno dell’originale.
Giulia Giaume
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