A Torino sui ponteggi della Basilica Mauriziana. Ecco come fare la visita a 40 metri d’altezza
Il 22 settembre la Fondazione Ordine Mauriziano organizza una visita esclusiva per vedere da vicino gli affreschi della chiesa chiusa da 5 anni: si potrà salire sui ponteggi per un giorno prima del restauro
Sono aperte le liste di attesa per una visita esclusiva di un solo giorno al cantiere di restauro di una chiesa chiusa da 5 anni: si potrà salire sui ponteggi per vederne gli affreschi da vicino, e poi tutto tornerà nuovamente inaccessibile. Succede il 22 settembre 2024 alla Basilica Mauriziana di Torino, uno dei quattro monumenti della FOM – Fondazione Ordine Mauriziano – insieme a Palazzina di Caccia di Stupinigi, Abbazia di Santa Maria di Staffarda e Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso – coinvolti nell’iniziativa Passepartout, che torna anche quest’anno.
L’iniziativa Passepartout della Fondazione Ordine Mauriziano di Torino
Passepartoutè il nome delle visite guidate straordinarie in programma da due anni alla Palazzina di Caccia di Stupinigi alla scoperta degli spazi segreti, normalmente chiusi al pubblico. Alla Basilica Mauriziana, in occasione dell’allestimento del ponteggio per consentire gli esami stratigrafici in attesa del restauro vero e proprio che partirà a novembre per protrarsi per 2 anni, la FOM ha organizzato un appuntamento speciale nel giorno dedicato a San Maurizio, santo al quale la chiesa è dedicata, il 22 settembre 2024. Il percorso permette di salire fino a 40 metri d’altezza per raggiungere la cupola, visibile normalmente solo dal basso.
La storia della Basilica Mauriziana
La grande chiesa dell’Ordine Cavalleresco dei Santi Maurizio e Lazzaro, all’incrocio tra via Milano e via della Basilica, nel pieno centro di Torino, è un edificio a croce greca di costruzione romanica risalente al 1207, poi rimodernata nel 1678, la cui aula è sormontata da una grande cupola affrescata a pianta ellittica, che termina in un breve presbiterio, dietro il quale si trova il coro a pianta circolare, sormontato da una volta affrescata.
Il restauro degli affreschi sulla cupola della Basilica Mauriziana
Gli affreschi ottocenteschi sono opera di Paolo Emilio Morgari, pittore torinese a lungo legato ai Savoia che nel ‘700 creano un grande complesso architettonico, unendo la chiesa all’attiguo Ospedale: ne fa parte anche la cripta, al cui interno sono conservate le spoglie di generali e funzionari dello stato sabaudo e che potrebbe essere lo step successivo dei restauri, per un investimento totale di circa 619 mila euro. “Un 40 per cento a carico della Soprintendenza, un 60 per cento a carico della Fondazione Ordine Mauriziano”, spiega Luigi Valdemarin, responsabile dell’ufficio tecnico della Fom. “Dopo la cupola ci piacerebbe dedicarci alla cripta sotterranea, luogo di sepoltura settecentesco”.
La visita esclusiva al cantiere di restauro
In attesa di questi sviluppi, il 22 settembre intanto un ristretto gruppo di visitatori – un numero massimo di 10 persone ogni ora – potrà accedere alla cupola che si eleva per circa 40 metri e venne edificata sul finire del Seicento su progetto dell’architetto luganese Antonio Bettino ed ultimata a metà dell’Ottocento. Qui, una volta scesi dal montacarichi e dotati di caschetto, potranno avvicinarsi al ciclo di affreschi che raffigura il Trionfo della Croce, ovvero l’apoteosi dei martiri mauriziani. Per partecipare alle visite guidate è obbligatoria la prenotazione a questa mail [email protected].
Claudia Giraud
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