Sul Gianicolo a Roma riapre dopo 5 anni l’antico santuario pagano che venne scoperto per caso
Dopo anni di chiusura, ritorna fruibile dal pubblico un sito archeologico dalla storia unica: un tempio adibito a culti pagani all’interno di una domus. Nel momento in cui l’unica religione ammessa dall’impero era il Cristianesimo
È una storia affascinante – e a tratti misteriosa – quella che avvolge questo sito che, dopo cinque anni di chiusura – torna a essere fruibile dal pubblico: si tratta del Santuario Siriaco del Gianicolo a Roma, situato nel Rione Trastevere alle falde di Villa Sciarra. Quattro aperture straordinarie in programma il 13, 20, 27 ottobre e il 10 novembre permetteranno al pubblico di vivere le atmosfere di questo tempio pagano (le cui prime fasi di costruzione risalgono al I Secolo d.C.) che si trovava all’interno di una “domus” privata.
La riapertura del Santuario Siriaco del Gianicolo a Roma
“È una riapertura molto attesa che dopo cinque anni permetterà al pubblico di accedere a questa area archeologica, prima che diventi oggetto di importanti interventi PNRR”, spiega Daniela Porro, Soprintendente Speciale di Roma. “Verranno realizzati la messa in sicurezza e il restauro delle strutture e sarà possibile allestire uno spazio espositivo e un punto di accoglienza nella ex casa del custode”.
Il Santuario Siriaco del Gianicolo a Roma
Scoperto per caso nel 1906, il Santuario Siriaco del Gianicolo deve il suo nome a una delle prime ipotesi di destinazione d’uso del sito (ovvero il culto siriaco); teoria mai esclusa dagli studiosi (soprattutto nella prima fase della sua storia) che oggi, a seguito di scavi e ricerche condotti negli ultimi venticinque anni, concordano nel ritenere il Santuario un luogo di culto dedicato alla divinità Osiride. Questa ipotesi sarebbe confermata dal ritrovamento di una statua in bronzo (oggi esposta al Museo Nazionale Romano) avvolta nelle spire di un serpente, scoperta accanto a delle uova e altri oggetti rituali e identificabile con Osiride appunto, cui si aggiungono alcune sculture di Dioniso in marmo e quella di un faraone in basalto nero, tutte riconducibili ai culti egizi degli inferi e della fertilità.
Il Santuario Siriaco del Gianicolo a Roma. Alcune curiosità
Il sito, che si compone di una struttura absidata e una stanza poligonale, per morfologia ricorda le architetture delle domus tardo imperiali. Qui dunque, in modalità privata, continuavano a essere praticati i culti pagani: con l’editto di Tessalonica del 380 d.C., Teodosio proibiva qualsiasi forma di culto che non fosse il Cristianesimo, unica religione ammessa dall’impero. Il paganesimo restava così relegato nella discrezione delle mura domestiche, come nel caso del Santuario Siriaco. Da questo luogo sono emerse ulteriori importanti testimonianze: oltre a essere il luogo in cui, secondo le fonti antiche, Caio Gracco si uccise nel 121 a.C., qui, stando a una iscrizione ritrovata, doveva sorgere il Lucus Furrinæ, l’antico bosco e la fonte sacri a Furrina, un’antica divinità dell’antica Roma.
Desirée Maida
Santuario Siriaco del Gianicolo a Roma
Ingresso: Via Dandolo 47
Visite: 13, 20, 27 ottobre, 10 novembre
Orario: 9.30 – 12.30
Gruppi: 25 persone ogni 30 minuti
Visita libera e gratuita
Prenotazione obbligatoria qui
Libri consigliati:
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati