A Mantova inaugura il Museo Virgilio nel restaurato Palazzo del Podestà. Che svela inediti affreschi
Dopo un lungo lavoro di consolidamento, alcuni ambienti del monumentale palazzo comunale riaprono al pubblico con l’allestimento museale dedicato al più celebrato poeta dell’Antica Roma, a cura della Scuola Holden. Nelle sale, rinvenuto anche un prezioso Ciclo dei Mesi affrescato
Nel 70 a. C., Publio Virgilio Marone nasceva a pochi chilometri dall’odierna Mantova, che ha eletto il più celebrato poeta della Roma antica a simbolo del Genius loci. È dunque un momento importante per la storia della città l’inaugurazione del Museo Virgilio, che prende forma negli spazi restaurati del Palazzo del Podestà, nell’ambito di un ambizioso progetto di consolidamento e restauro del monumentale edificio che divide piazza delle Erbe e piazza del Broletto.
La storia e il recupero del Palazzo del Podestà
Fondato nel 1227 su probabile iniziativa dell’allora Podestà di Mantova, il bresciano Laudarengo Martinengo, il palazzo è stato sede dell’amministrazione cittadina fino al Novecento (ma anche Palazzo di Giustizia fino al 1873 e carcere fin al 1911). Più di recente dismesso, pur avendo ospitato alcune realtà museali come il Museo Tazio Nuvolari e il Museo Learco Guerra, nel 2012 ha riportato gravi danni dovuti al terremoto. Dunque nel 2017 si è deciso di avviare una campagna di restauro di parte dell’immensa struttura (una superficie complessiva di circa 9mila metri quadrati, con più di 227 vani distribuite su sette differenti livelli, sei fuori terra e uno interrato), per un costo complessivo di 24 milioni di euro. L’intervento, concluso alla fine del 2023, ha interessato le Sale dell’Arengario, che il Comune ha scelto di dedicare all’allestimento del Museo Virgilio – lo stesso Palazzo del Podestà, un tempo, era chiamato Palazzo Virgilio – affidandone la gestione alla Scuola Holden per il design degli ambienti e lo storytelling che guiderà i visitatori lungo il percorso. Un anno dopo, lo spazio è pronto per aprire le porte al pubblico, a partire da sabato 7 dicembre (con apertura gratuita per la cittadinanza, dalle 20 a mezzanotte).
Il nuovo Museo Virgilio. Gli affreschi riscoperti
La prima sorpresa, però, arriva dal recupero degli spazi storici. Chi visiterà il museo attraversandolo dall’Arengario sino alla Masseria, scoprirà un percorso stratificato nel tempo, illuminato dalla scoperta di affreschi medievali di grande qualità emersi durante il cantiere di restauro. Nella Masseria superiore, che ora ospita la sezione del museo dedicata alle Georgiche, un soppalco di nuova costruzione permette di apprezzare il ciclo decorativo che ricopre su tre lati la sala, con un’intera parete dedicata al Ciclo dei mesi – con la narrazione di una natura agricola che rispecchia il tema della Georgiche – e poi soggetti di cultura profana tratti da racconti cavallereschi, favole e narrazioni storiche, compreso un soldato con gambe di capride che potrebbe essere una versione rivisitata dell’iconografia medievale di Re Artù.
Ma lacerti di affreschi sono stati riportati alla luce anche lungo lo scalone d’onore, che conserva decorazioni araldiche riconducibili a una seconda fase costruttiva del palazzo (1473), e nell’Arengario, dove ora si osserva un fregio alto circa un metro che gira sotto al solaio, con un motivo a nastri sospesi che sorreggono insegne araldiche del periodo di Federico II Gonzaga.
Il nuovo Museo Virgilio. L’allestimento della Scuola Holden
Il percorso museale dedicato a Virgilio, invece, si avvale di reperti che aiutano a raccontarne la vicenda biografica e la fortuna letteraria, e ora formano la collezione permanente del museo diretto da Veronica Ghizzi. Come il Virgilio in Cattedra, scultura policroma databile tra XII e XIII secolo, simbolo del Comune di Mantova; o il cosiddetto Trono di Virgiliodel II secolo a.C., che è il più antico reperto esposto. Ci sono poi monete gonzaghesche con effige del poeta, un frammento di affresco con il suo volto del 1540, i volumi antichi delle sue opere. A potenziare la ricostruzione storica, l’app Museo Virgilio accompagna il viaggio con contenuti multimediali, per decidere quali storie o informazioni approfondire, saperne di più sul Palazzo e sui suoi tesori. Grazie all’app, inoltre, ciascuno può costruire un percorso My Virgilio, interagendo con i QR Code dislocati nelle sale, che permettono di scoprire diversi lati di un profilo complesso, dal Virgilio Nascosto, che sceglie di vivere in disparte per trovare pace, al Virgilio Maestro, che sarà guida e vate per i posteri, al Virgilio Epico, che diventa voce della Storia e dello Stato, fino al Virgilio Umano, che nobilita le passioni, i turbamenti, le fragilità, gli ideali. Accanto all’installazione del Gran Finale, una mappa interattiva (Virgilio Glocal) suggerisce i luoghi virgiliani da esplorare a Mantova, in Italia e nel mondo, attraverso alcune tematiche guida, tra Luoghi d’infanzia e Dimore, Opere e Reperti a Mantova, Musei e Palazzi che raccontano il mito di Virgilio e la Rotta di Enea, Piazze, Statue e Monumenti. Per proseguire l’esperienza del museo oltre il museo.
Livia Montagnoli
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