Nuova luce sugli straordinari mosaici del Duomo di Monreale. Tutte le foto 

Il ciclo musivo che decora integralmente gli interni della cattedrale che guarda dall’alto Palermo è uno dei più estesi e preziosi del periodo medievale. Il nuovo sistema di illuminotecnica realizzato da Zumbotel lo mostra come mai prima

La bellezza in una nuova luce. È questo lo slogan scelto per presentare l’ultimo intervento di valorizzazione del Duomo di Monreale, una nuova illuminazione mirata a esaltare, in particolar modo, i mosaici che rivestono integralmente gli interni dell’edificio, esempi tra i meglio conservati dell’architettura arabo-normanna siciliana. Sito Unesco riconosciuto dal 2015, il Duomo alle porte di Palermo si raggiunge alle pendici del Monte Caputo, da cui si gode anche di una bella vista sul capoluogo siciliano. Ma la vera sorpresa si scopre all’interno della cattedrale, intitolata a Santa Maria Nuova, voluta da Guglielmo II, detto il Buono, e completata nel 1172: le decorazione musiva che illustra le scene principali della Bibbia, dalla Creazione all’Ascensione di Cristo, è infatti concepita come unico tappeto narrativo su fondo oro, esteso su una superficie imponente di 6.340 metri quadrati. Quasi un ettaro di tessere di pietra che fanno del Duomo di Monreale la seconda chiesa al mondo per estensione dell’impianto decorativo a mosaico, subito dopo Santa Sofia a Istanbul.

La nuova illuminazione del Duomo di Monreale

Oggetto di un recente restauro (consolidamento delle tessere e pulizia delle superfici), il tappeto musivo è articolato in singole scene e figure ieratiche che devono, però, considerarsi al contempo una sorta di “icona globale”, volta a raccontare la storia dell’umanità dal suo inizio al suo compimento, facendo della cattedrale una dimora di luce. E questa interpretazione teologica si è scelto di assecondare nel definire l’intervento affidato a Zumbotel, azienda austriaca leader internazionale nel settore dell’illuminotecnica. Il progetto si è però concentrato, innanzitutto, sulla messa in opera di una soluzione luminosa su misura, in grado di valorizzare i colori vivaci delle figure mantenendo intatta la sacralità del luogo e rispettando l’architettura storica, e di migliorare la leggibilità dell’opera nella sua dimensione storico-artistica. Non ultimo, si è puntato a perseguire un risultato sostenibile in termini di dispendio energetico, con l’ausilio di un impianto innovativo.

Una luce che valorizza i mosaici medievali

L’illuminazione preesistente, infatti, utilizzava lampade alogene che comportavano da un lato costi operativi e di manutenzione estremamente elevati, dall’altro, a causa della loro scarsa resa cromatica nei toni blu e rosso, riproducevano i colori gialli e dorati dei mosaici in modo distorto. La nuova illuminazione LED, invece, valorizza la ricchezza dei dettagli senza produrre ombre o evidenziare specifiche porzioni a scapito di altre. Per approntare il sistema è stato necessario più di un anno e mezzo di lavoro, con l’installazione (non invasiva e reversibile) di apparecchi LED di ultima generazione, progettati per adattarsi ai vincoli architettonici della Cattedrale e restare invisibili. D’ora in avanti, inoltre, l’intensità luminosa potrà essere modulata in base alle diverse esigenze, dalle celebrazioni liturgiche alle visite turistiche.

La storia dei mosaici del Duomo di Monreale

Dunque i famosi mosaici del Duomo di Monreale si apprezzeranno come mai prima nella storia dell’edificio. Realizzato nell’arco di diversi anni, dal 1177 al 1183, impiegando più squadre di artigiani arrivati in Sicilia direttamente da Bisanzio, però con il contributo di maestranze locali, il ciclo segue una precisa logica teologico-dogmatica, che si muove dalle scene dell’Antico Testamento (dalla Creazione al ciclo di Giacobbe) nella navata agli episodi del Nuovo Testamento (la vita di Cristo) nelle navate laterali; e continua, celebrando il ruolo della Chiesa, con le vite di San Pietro e San Paolo nelle navate laterali, per concludersi con la glorificazione di Cristo tra le gerarchie celesti (profeti e re biblici, patriarchi, santi, apostoli, angeli, arcangeli e la Vergine), che si svolge nell’area del presbiterio all’interno del coro e nell’abside centrale.

Livia Montagnoli

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