Il Polittico dei Gesuati: torna a Siena il capolavoro di Sano di Pietro

L’opera capolavoro torna protagonista nella città di origine, grazie ad una collaborazione tra istituzioni italiane e internazionali

Dopo diversi decenni, il Polittico dei Gesuati di Sano di Pietro (Siena, 1405 – 1481) torna in mostra a Siena nella sua interezza, grazie al prestito straordinario del Musée du Louvre
La Pinacoteca Nazionale di Siena presenta il famoso Polittico corredato dall’originale predella con le Storie di San Girolamo che era stata separata dalla tavola principale. Questa riunione è frutto di una collaborazione tra il Louvre e la Pinacoteca, che si inserisce in un rinnovato interesse per la pittura senese del primo Quattrocento. E proprio per coinvolgere la cittadinanza nella riscoperta di questo capitolo della storia dell’arte, l’esposizione sarà accompagnata da numerose iniziative culturali, come: laboratori di fumetto, giochi per ragazzi e visite di approfondimento volte ad arricchire l’esperienza dei visitatori durante il periodo di permanenza della predella a Siena.

Sano di Pietro, San Girolamo penitente nel deserto, tempera su tavola, Parigi, Musée du Louvre. © Musée du Louvre
Sano di Pietro, San Girolamo penitente nel deserto, tempera su tavola, Parigi, Musée du Louvre. © Musée du Louvre

Il Polittico dei Gesuati: un capolavoro riunito e rivelato 

Il Polittico dei Gesuati, realizzato nel 1444 da Sano di Pietro, è la prima opera documentata con certezza del pittore, un tassello fondamentale per la ricostruzione della sua carriera. Questo capolavoro, apprezzato per la sua tecnica raffinata, i dettagli minuziosi e il ricco significato religioso, rivela un artista maturo che, pur essendo debitore della formazione accanto a Sassetta, si mostra anche profondamente influenzato dalla pittura fiorentina contemporanea, in particolare per quanto riguarda gli effetti della luce sulle figure. Nonostante ciò, diversi elementi di continuità con la produzione del Maestro dell’Osservanza, pongono quest’opera al centro del dibattito sull’identificazione dell’attività giovanile di Sano di Pietro con quella di questo anonimo maestro. Incentrata sul tema della redenzione, l’opera si distingue per il vibrante cromatismo che conferisce straordinaria armonia visiva all’intera scena. L’uso di colori brillanti, tra cui il lapislazzuli per la veste della Vergine, crea un raffinato effetto smaltato che si è preservato grazie all’ottimo stato di conservazione dell’opera che già Cesare Brandi nel 1933 definiva “eccezionale” per la sostanziale integrità della carpenteria.

La predella del Polittico dei Gesuati

Un elemento fondamentale dell’opera è la predella, che racconta le Storie di San Girolamo, separata per decenni dalla tavola principale e ora ricongiunta ad essa, offrendo una visione completa della spiritualità e del messaggio dell’opera. Lecinque scene della predella esplorano il legame profondo tra il santo e l’ideale penitenziale promosso dall’Ordine dei Gesuati, con episodi che vanno dalla lotta spirituale di San Girolamo nella grotta, simbolo della sua ascesi, al suo celebre sogno, in cui viene rimproverato per aver studiato i classici invece della Dottrina Cristiana. Un’altra scena mostra San Girolamo mentre libera il leone da una spina, episodio che rappresenta il suo spirito di misericordia; seguito dalla vicenda del leone che restituisce l’asino rubato dai mercanti, un gesto che simboleggia la giustizia e la protezione divina. La morte del santo e le sue apparizioni postume ad altri santi infine, attestano la sua santità e il suo duraturo impatto spirituale. 
La tavolozza fresca e luminosa risplende attraverso paesaggi fiabeschi e dettagli minuti, immersi in una luce cristallinache conferisce all’opera una qualità quasi miniaturistica, accentuando il suo valore mistico.
La riunificazione della tavola principale con la predella consente di apprezzare pienamente l’intento dell’artista nel rappresentare un messaggio di lotta interiore e di salvezza, temi che risuonano in modo universale, sia nel contesto del Quattrocento che oggi.

Asse Parigi-Siena: una nuova sinergia tra il Louvre e la Pinacoteca Nazionale 

La riunificazione del Polittico dei Gesuati è il risultato di una fruttuosa collaborazione tra il Musée du Louvre e la Pinacoteca Nazionale di Siena, un’importante iniziativa che rafforza il dialogo culturale tra le due istituzioni. La partnership nasce dall’interesse comune di valorizzare l’arte senese del XV secolo e il patrimonio artistico italiano. Grazie a questo straordinario prestito, la Pinacoteca non solo riacquista un’importante opera per la sua collezione, ma apre anche una finestra sul patrimonio internazionale, rendendo il polittico di Sano di Pietro accessibile a un pubblico ancora più vasto. In un contesto di crescente interesse per la pittura senese, questa collaborazione si inserisce all’interno di un più ampio progetto di scambio culturale, che coinvolge altre opere significative. Ad esempio, il generoso prestito della Madonna dei Francescani di Duccio di Buoninsegna al Louvre, esposto in occasione della mostra Revoir Cimabue – Aux origines de la peinture italienne, ha permesso a entrambi i musei di arricchire il proprio percorso espositivo con capolavori che raccontano la storia dell’arte medievale italiana. Questo scambio non si limita a un episodio isolato, ma apre la strada a future collaborazioni che potranno includere altre opere di valore inestimabile. La Pinacoteca Nazionale di Siena, sotto la direzione di Axel Hémery, ribadisce l’importanza di queste iniziative per amplificare la conoscenza e la valorizzazione dell’arte senese nel mondo.
Collocare la predella del Louvre vicino al Polittico dei Gesuati di Siena significa ridare significato al passato e impreziosire il presente” dichiara il Direttore, “questa collaborazione con il Musée du Louvre è un primo passo che potrebbe vedere in futuro coinvolto anche il museo di Avignone ricco di opere senesi”. Un passo concreto verso una rete di scambi culturali che contribuirà ad arricchire il panorama artistico internazionale.

Gaia Rotili

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