A Milano il più grande progetto mai dedicato al pittore leonardesco Andrea Solario

Ha finalmente inaugurato la mostra che ha visto unirsi il Louvre e il Poldi Pezzoli nello studio e nel restauro delle opere di uno dei grandi “dimenticati” del Rinascimento milanese, che anticipò Leonardo come pioniere in terra francese

Al termine di un lungo periodo di collaborazione che ha visto unirsi due grandi istituzioni, una italiana e una parigina, il Museo Poldi Pezzoli e il Louvre presentano a Milano la più grande mostra mai realizzata di Andrea Solario (Milano, 1470-1524). Un unicum in termini espositivi e di ricerca diagnostica applicata alle arti, per il numero di opere che non solo sono state riunite assieme per la prima volta, ma sono anche state protagoniste di un approfondito programma di analisi e studi per capire di più di questo pittore ancora così misterioso. Pochi, infatti – almeno fino ad oggi – hanno sentito parlare di lui, di Andrea Solario, discendente della famiglia dei Solari di Carona che già aveva dato i natali a grandi nomi, tra cui Guiniforte Solari, architetto della Fabbrica del Duomo milanese. Come abbiamo raccontato approfonditamente in uno scorso articolo, le collezioni italiane più importanti non mancano dei suoi capolavori. La Pinacoteca di Brera è un esempio, il Castello Sforzesco un altro. Questa mostra, visitabile fino all’inizio dell’estate, è un’occasione imperdibile per ammirare quasi la metà delle opere del pittore ad oggi pervenute in un solo luogo.

Andrea Solario, Madonna con il Bambino (Madonna del cuscino verde), 1510 circa, Parigi, Museo del Louvre, Département des Peintures © GrandPalaisRmn (musée du Louvre) - Michel Urtado
Andrea Solario, Madonna con il Bambino (Madonna del cuscino verde), 1510 circa, Parigi, Museo del Louvre, Département des Peintures © GrandPalaisRmn (musée du Louvre) – Michel Urtado

La ricerca alle spalle della mostra di Andrea Solario

Come già accennato, l’esposizione è stata accompagnata, anzi preceduta, da un’intensa campagna di restauri e diagnostica resa possibile grazie alla vittoria del bando Eurpean Infrastructure for Heritage Science. Le analisi, condotte dal CNR italiano e dal Laboratorio di Restauro del Louvre hanno consentito di approfondire la tecnica del maestro milanese come mai era stato possibile prima. Gli effetti dei restauri emergono invece nei colori di alcune delle opere in mostra, come nel cuscino tornato verde brillante della Madonna con Bambino o nel Ritratto di donna.

La mostra di Andrea Solario al Poldi Pezzoli di Milano

Con capolavori in prestito da collezioni private e musei del calibro della National Gallery di Londra, del Kunsthistorisches Museum di Vienna, dell’Ambrosiana e degli Uffizi – senza contare il Louvre – la mostra si sostanzia in un’accurata selezione esaustiva sull’autore. Non solo illustra le principali tematiche affrontate da Solario, ma intesse anche parallelismi e dialoghi con altri autori suoi coetanei. 

Il periodo veneziano 

Il primo capitolo espositivo ci porta in Laguna, a fine Quattrocento, in quel frangente in cui Venezia era al massimo della sua potenza economica. Qui giunge Andrea Solario, sulle orme del fratello scultore Cristoforo, di cui si possono ammirare le Tre Grazie in esposizione. Queste sono accostate alle prime produzioni del pittore, che prende spunto dai tratti caratteristici dei grandi maestri che ha modo di incontrare. Perugino senz’altro – da cui mutua il paesaggio di fondo dei ritratti – assieme ad Albrecht DürerGiovanni Bellini e al lascito di Antonello da Messina, fermatosi lì vent’anni prima. 

Il periodo francese

Grazie ai preziosi contatti intessuti con la corte dei governatori francesi di Milano, attorno ai primi anni del nuovo secolo Solario si sposta in Francia. Chiamato dal cardinale George d’Amboise ad affrescare la cappella del Castello di Gaillon, si fa pioniere italiano in terra straniera ancora prima di Leonardo da Vinci. A testimoniare questo periodo di produzione sono le opere oggi confluite nella collezione del Louvre. Tra queste spicca senza dubbio la raffinata Madonna con Bambino dal cuscino verde. Tavola dai colori brillanti, che porta con sé in Francia la tradizione lombarda del paesaggio di fondo in prospettiva aerea e dell’albero alle spalle della Vergine. Entrambe scelte pittoriche che non mancano di rivedersi in mostra anche nell’opera di Cesare da Sesto (altro pittore della cerchia di Leonardo). 

Il periodo milanese

Prima e dopo la parentesi francese, il pittore è a Milano, dove soddisfa le richieste di ritratti di donne e uomini d’alto rango. Se ne vedono diversi nel percorso, tra cui la fanciulla proveniente dal Castello Sforzesco. Un secondo tema rilevante – destinato a diventare un vero topos figurativo negli anni successivi – è la testa mozza. Come quella del Battista, esibita su un piatto come fosse una natura morta. Un connubio di macabro e naturalismo riproposto anche nella Salomé che riceve la testa del Battista. Tali opere sono state poi imitate e rielaborate infinite volte e anche oggi non cessano di fare da spunto creativo. 

Robert Wilson riscopre Andrea Solario

Manifestazione concreta del successo posteriore delle opere di Solario è la sezione conclusiva della mostra, che ripropone tre video frame di Robert Wilson risalenti al progetto per il Louvre del 2013 Living Rooms. In ciascuno di essi il grande regista teatrale combina e fonde la testa del Battista di Solario con il volto di Lady Gaga. Ne risulta un affascinante connubio, conferma dell’interesse che il pittore può ancora suscitare al giorno d’oggi.

Emma Sedini

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Emma Sedini

Emma Sedini

Etrusca e milanese d'origine in parti uguali, vive e lavora tra Milano e Perugia. È laureata in economia e management per arte, cultura e comunicazione all'Università Bocconi, e lì frequenta tutt'ora il MS in Art Management. Nel frattempo, lavora in…

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