L’arte nel mondo a venire. Un romanzo di Ben Lerner
“Il mondo a venire” di Ben Lerner è un romanzo stimolante che ha a che fare con l'arte e intraprende un modo nuovo e originale di fare narrativa. Ci sono “The Clock” di Christian Marclay, Paul Klee e poi l'Istituto per l'Arte Irrecuperabile, che si basa sul Salvage Art Institute di Elka Krajewska. Una riflessione sul valore del prodotto artistico e sulla sua contestualizzazione.
E IL BIMBO TOCCÒ L’OPERA
Qualche tempo fa mi è capitato di assistere a una scena curiosa in un noto museo d’arte contemporanea: un bambino, dopo aver osservato i quadri appartenenti alla collezione permanente, si è diretto verso un oggetto sistemato dai curatori a centro stanza. Pensando di non essere visto, ha infranto un tabù per provare un brivido di trasgressione: ha allungato la mano e toccato l’oggetto. Ovviamente gli addetti alla sicurezza sono prontamente intervenuti, riconsegnando il bambino all’autorità materna. Questi si è scusato dicendo: “Mamma, non sapevo che fosse un’opera“.
LA FIRMA E L’OGGETTO
Cosa e perché oggi consideriamo opera d’arte è la riflessione stimolata da Ben Lerner ne Il mondo a venire. Il giovane autore americano ragiona ampiamente sul prodotto artistico, sul valore del brand nel mondo delle gallerie e su come opere rovinate o irrecuperabili possano avere un interesse estetico o filosofico grazie a un rovesciamento di valore che ne provochi una ricontestualizzazione. In questa direzione va inserita anche una riflessione che non si limiti alla sola dimensione artistica, ma anche e soprattutto a quella economica e concettuale, passando per il ready made e Duchamp.
Nelle gallerie d’arte contemporanea, sempre più spesso ci troviamo di fronte ad oggetti che, decontestualizzati, non solo perdono la loro funzione, ma anche lo status di elevazione artistica. In molti casi è proprio l’intellettualizzazione della realtà quotidiana a sviluppare un determinato genere di marketing comunicativo. Il valore aggiunto dell’artista spesso è la firma, contrassegnato come la scelta di un determinato oggetto tra milioni di altri.
L’ARTE DELLA DISTRUZIONE
Nel suo ultimo romanzo, Ben Lerner parla dell’Istituto per l’Arte Irrecuperabile che, come spiega nei ringraziamenti, si basa sul Salvage Art Institute di Elka Krajewska, che conferisce nuovo status artistico a opere danneggiate e rimosse dalla circolazione del mercato dell’arte. “Perché non tocchi niente, disse Alena, adesso li puoi toccare, e prendendomi la mano la spinse contro quello che forse era ancora o forse era stato un dipinto di Jim Dine. Dato che il mondo sta finendo, disse Peter alle nostre spalle, perché non lasciare che i bambini tocchino i dipinti?”.
Questi oggetti, alcuni impercettibilmente danneggiati, segnano una profonda linea di demarcazione tra ciò che è arte e ciò che non lo è, o smette di esserlo. La provocazione, il narcisismo, l’ego, la distruzione intesa come creazione sono in qualche modo parte dello stesso processo di riconoscimento artistico. Il confine dell’espressione creativa, in certi casi, è davvero labile, così come alcuni canoni di gusto estetico, affidati a categorie di critici pronti a etichettare come avanguardia anche le idee apparentemente meno avanguardiste, salvo che alcune di queste si fanno poi anticipatrici di un “momento artistico” e qualche volta bisogna avere il coraggio di scommetterci, superando certe categorie predefinite.
NIENTE CAMBIA, TUTTO CAMBIA
Il rovesciamento di valori del Salvage Art Institute è un rovesciamento anche della firma d’artista: “Esaminai la foto di Cartier-Bresson. Era passata dall’essere depositaria di un immenso valore finanziario all’essere dichiarata priva di valore senza subire, per quanto potessi vedere, nessuna percepibile trasformazione materiale: era la stessa cosa, solo totalmente diversa”.
In questo senso Ben Lerner è in grado di cogliere con la precisione chirurgica del poeta (lo è davvero tra le altre cose) le sfumature di una storia che gioca con l’autobiografia, con il tempo, con l’arte, con un grande gusto estetico e con gli organi di senso, attraverso un filtro artistico trasversale, una cura universale racchiusa in uno spazio protetto, che ha al suo centro la cultura a tutto tondo.
Eugenio Giannetta
Ben Lerner – Nel mondo a venire
Sellerio, Palermo 2015
Pagg. 292, € 16
ISBN 9788838932847
www.sellerio.it
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