Il colore come ponte tra le civiltà. In una mostra a Verona
Marcorossi Artecontemporanea, Verona – fino al 16 luglio 2016. Le opere di Zanbagh Lotfi e Paolo Maggis dialogano in una doppia personale nella sede veronese della galleria di Marco Rossi. Nel segno del colore saturo e delle immagini ricordate e interpretate.
Zanbagh Lotfi (Tehran, 1976) espone per la prima volta da Marcorossi e per la prima volta a colori, con una parte del progetto Memory Vague 1361 (2015-16). Rielabora le immagini della sua infanzia, serena e felice, vissuta in un Iran minato dalla rivoluzione, dalla guerra e dal dopoguerra. Fa coincidere le forme delle immagini alle forme confuse e indistinte di macchie e astrazioni dal potente valore comunicativo. Ci si può tuffare nelle opere di Lotfi, nel colore saturo e acceso che si distingue con forza dai lavori precedenti in bianco e nero.
I lavori di Paolo Maggis (Milano, 1978) sono frame tratti dai media più vari, dai quali l’artista ritaglia frammenti diretti e evocativi. Il colore saturo e pastoso è il canale comunicativo per un linguaggio potente e di immediata lettura. Ogni tratto è metafora di emozioni e palpitazioni, che rimandano a un astratto distinguibile. Il colore è metafora, astratta, semantica e carnale.
Valeria Nicolis
Verona // fino al 16 luglio 2016
Zanbagh Lotfi / Paolo Maggis – Visioni Ritrovate
MARCOROSSI
Via Garibaldi 18a
045 597753
[email protected]
www.marcorossiartecontemporanea.net
MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/54453/zanbagh-lotfi-paolo-maggis-visioni-ritrovate/
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati