Piccoli Ai Weiwei crescono. Anche un sedicenne realizza un’installazione con giubbotti dei migranti e la espone al Museo Picasso
Achilleas Souras, un ragazzo residente a Barcellona ma di origine greca, ha costruito un igloo con 4500 giubbotti di salvataggio recuperati sulla spiaggia dell’Isola di Lesbo. L’opera è stata poi esposta a Barcellona e arriverà anche a Milano
Piccoli Ai Weiwei crescono. Achilleas Souras è un giovanissimo artista di soli 16 anni balzato agli onori (e gli oneri) della cronaca per un progetto molto speciale. Vive a Barcellona, ma è di origine greca/inglese e eurasica e frequenta l’American School nella città catalana in Spagna. Il giovane artista – sulla scia del ben più celebre “collega” cinese – ha realizzato infatti un progetto artistico chiamato SOS – Save our Souls, finalizzato al recupero di oltre 4500 giubbotti di salvataggio abbandonati sull’Isola di Lesbo in Grecia, dove periodicamente approdano i migranti dopo lunghi viaggi pieni di speranza e irti di pericoli. I giubbotti raccolti dal giovanissimo artista sono stati poi montati tra loro per realizzare un igloo di prima accoglienza all’interno del progetto RefugArt promosso dalla stessa scuola, con l’obiettivo di trasformare la sofferenza in fiducia, il dolore in accoglienza.
DALLA SPAGNA ALLA TRIENNALE
L’opera realizzata è stata poi messa in mostra al Museo Marittimo e al Museo Picasso di Barcellona, durante l’evento Big Draw. A dicembre sarà poi presentata in Sud Africa, sul invito del Ministero della Cultura Sudafricano, dove sarà esposta a Western Cape, mentre a maggio 2017 sarà alla Triennale a Milano per una settimana. Non è il primo giovanissimo che ha utilizzato l’arte come modo di raccontare un impegno sociale balzato in questi giorni agli onori della cronaca: il che fa pensare alla nascita di una nuovissima generazione di artisti contemporanei ancora in erba ma già molto impegnati. Proprio qualche giorno fa infatti vi avevamo raccontato di un adolescente assiro cristiano che sta conducendo con l’arte la sua battaglia indipendente contro l’Isis. Il diciassettenne Nenous Thabit, è stato notato dalla CNN dopo aver deciso di scolpire nuovamente le antiche statue distrutte dagli estremisti islamici nella città antica di Nimrud, in Iraq, un insediamento di 3300 anni, un tempo capitale dell’impero assiro. Un lavoro di grandissima importanza per le generazioni future che potranno – se alla ricerca sarà affiancato un team di esperti – conoscere le statue distrutte e la loro storia attraverso le copie.
– Santa Nastro
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