Atelier d’artista al museo. Paola Angelini al lavoro fra le sale di Palazzo Pretorio a Prato
Un work in progress di una settimana per catturare l'essenza di Palazzo Pretorio e restituirla su tela, davanti ai visitatori. Ѐ l'intenso lavoro che vede impegnata la giovane artista, da cui nascerà una mostra nel 2017
Quasi un anno fa, Paola Angelini si era cimentata con uno dei maestri del ‘500 veneto come Tiziano Vecellio in un corpo a corpo performativo, direttamente nelle sale (aperte al pubblico) delle Gallerie dell’Accademia di Venezia. Ora quell’esperienza si ripropone a Palazzo Pretorio di Prato in occasione dell’inaugurazione della sezione Pretorio Studio curata da Veronica Caciolli: un progetto innovativo, che si completa per fasi e con precise scansioni cronologiche, al quale i visitatori sono invitati a partecipare seguendo l’artista all’opera per l’intero ciclo creativo o nei singoli momenti. La giovane artista originaria di San Benedetto del Tronto ha spostato, infatti, il suo atelier fra le sale del Museo pratese e qui rimarrà interagendo non solo con i capolavori presenti, ma anche con il palazzo che li conserva, per consegnare una rielaborazione corale dell’identità e della memoria della città, custodite in uno degli edifici pubblici medievali più belli d’Italia. Qui sono, infatti, ospitate opere di grandi maestri come Donatello, Filippo e Filippino Lippi, valorizzate da un allestimento, insieme agli splendidi spazi del Pretorio, che fa uso di particolari tessuti: un omaggio a Prato, alla sua economia e alla sua storia.
UNA QUADRERIA
Articolato il viaggio di Paola Angelini nella pittura e nella storia di Palazzo Pretorio. Già conosciuta a Prato grazie al suo progetto A guardare il cielo si diventa cielo inserito nel Contemporanea Festival del 2013, dopo una prima “ispezione” alla collezione e la successiva realizzazione di un libro d’artista – appuntato di disegni e dipinti – Angelini proseguirà il suo cammino realizzando le opere che andranno a completare un unico grande lavoro indivisibile: una quadreria che riassume un’idea unitaria della collezione e del Museo. Le tele realizzate saranno limitate nell’uso del colore dalla gamma cromatica utilizzata nell’allestimento di Palazzo Pretorio, progettato da Adolfo Natalini, Piero Guicciardini e Marco Magni. Per i soggetti dei dipinti l’artista dialogherà, invece, con le opere presenti nelle diverse sale nelle quali si sposterà, cercando di creare una sorta di collage visivo della sua interezza. Il lavoro complessivo, insieme alla sintesi che l’artista elaborerà successivamente nel suo studio, saranno infine oggetto di una mostra che si terrà nel corso del 2017. Quella che offre Palazzo Pretorio è un’esperienza altamente suggestiva in un percorso creativo che fa del Museo non solo luogo che conserva le opere, ma anche spazio nel quale seguirne la nascita.
Palazzo Pretorio, Prato
Piazza del Comune – Prato
www.palazzopretorio.prato.it
www.coopculture.it
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