La factory creativa milanese. Ecco le immagini dell’Open Studio di Viafarini-in-residence 2016
Una collettiva con lavori inediti di Pamela Breda, Simona Da Pozzo, Diego Gualandris, Rada Koželj, Francesco Maluta, Jimena Mendoza (A.I.R. Futura residency exchange), Georgia René-Worms, Giulio Scalisi e Letizia Scarpello
Cosa bolle in pentola quest’anno negli studi di via Farini? Fino al 23 dicembre è possibile visionare i lavori proposti dall’ultima edizione del 2016 dell’Open Studio di Viafarini-in-residence: per chi non ce la facesse, noi vi facciamo vedere qualcosa nella nostra fotogallery. Se all’ingresso gli strappi prospettici di Pamela Breda (1982, Vittorio Veneto, Treviso) invitano ad avvicinare squarci di paesaggi che si trasformano, lentamente, in iconografie psichiche di paesaggi mentali, poco distante, nella seconda sala, Simona Da Pozzo (1977, Caracas) introduce Orbital View, un progetto sugli approvvigionamenti d’acqua della base spaziale internazionale, Relé, performance partecipativa di mapping fotografico dove invita le persone ad indossare le creste di luce che ha realizzato, e il progetto Glocary (che porta avanti dal 2011) sulla lingua come strumento di invenzione.
PITTURA, SCULTURA, INSTALLAZIONE
Entrando nella sala principale, alcuni oli su tela, di diverse dimensioni di Francesco Maluta (1983, Lovere, BG), mentre Letizia Scarpello (1989, Pecara. Vive e lavora a Milano) e Rada Koželj (1988, Lecco) intrecciano i loro progetti intersecandoli l’uno di fronte all’altro, fra volumi solidi in equilibrio e neon spezzati. C’è poi l’enorme foresta magica allegorizzata da Giulio Scalisi (1992), A walk through the birch tree forest, 2016, un’installazione tubolare attraversabile, della grandezza di tre metri cubi.
– Ginevra Bria
Fino al 23 dicembre 2016
VIR Viafarini-in-residence
via Carlo Farini 35, Milano
0266804473
www.viafarini.org
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