Nuvole e cristallo. La galleria Fischer rivive a Düsseldorf
Tra installazioni, sculture e materiale d’archivio, rivivono nel Museo di Stato tedesco 50 anni di storia dell’arte contemporanea. Merito di una donna, Dorothee Fischer.
200 opere di 40 artisti per quasi 50 anni di attività: così si apre l’ultima maestosa mostra del Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen di Düsseldorf, che celebra l’acquisizione da parte del museo dell’intera collezione di Konrad e Dorothee Fischer, la coppia di galleristi che ha fatto la storia dell’arte contemporanea nell’allora Repubblica Federale Tedesca e non solo. Era l’ottobre del 1967 quando la galleria aprì i battenti in Neubrückstrasse 12, ai confini dell’Altstadt, la città vecchia. Allora Konrad Fischer, o meglio Konrad Leug, come amava farsi chiamare, era ancora un giovane pittore, diplomatosi pochi anni prima alla Kunstakademie di Düsseldorf insieme agli amici Gerhard Richter e Sigmar Polke. Fu su suggerimento di Alfred Schmela, altro importante mecenate della città, che Fischer, sostenuto economicamente dalla moglie Dorothee, all’epoca professoressa di storia dell’arte, decise di dar vita a uno spazio tutto suo, che recasse l’impronta di una nuova forma espressiva: non più l’Espressionismo Astratto di Pollock e Rothko, ma l’arte minimalista e concettuale di Sol LeWitt, Ellsworth Kelly e Frank Stella.
LA STORIA
Grazie all’aiuto dell’amico Kasper König, allora direttore del Museo Ludwig di Colonia, entrò in contatto con i nomi emergenti della scena newyorkese – Carl Andre, Richard Long, Bruce Nauman – ai quali non chiese di esporre le loro opere finite, bensì di svilupparle in loco sulla base dello spazio espositivo. Per questo, ma anche per la cura con cui riceveva i suoi artisti – ospitati a casa propria – e per una comunicazione “sovversiva” – poca attenzione ai cataloghi, ma inviti artigianali fatti su misura – la galleria Fischer divenne in pochissimi anni un polo artistico di richiamo internazionale. Il primo a esporre, con la sua ormai leggendaria 5×20 Altstadt Rectangle, fu proprio Carl Andre, che con la sua Wolke & Kristall // Blei Leib Leid del 1997 (288 cubi di piombo per metà sparsi e per metà ordinati in un quadrato) dà il nome alla mostra attuale.
IL PRESENTE
Nelle due sale al K20 Grabbeplatz, l’edificio più imponente dell’intero complesso museale dell’NRW, gli ambienti della galleria Fischer sono fedelmente riprodotti. Se all’ingresso si è subito accolti dalla luce al neon rosa di Dan Flavin, l’ala sinistra è dominata da Hanne Darboven, con le sue ripetizioni matematiche e il suo idiosincratico sistema di registrazione del tempo, del ricordo e dell’esperienza. Al centro, invece, campeggia Bruce Nauman con la sua celebre installazione site-specific Six Sound Problems for Konrad Fischer, 1968, in cui a una sedia posta nel mezzo della sala è collegato un nastro che gira in loop e che riproduce ogni giorno un suono diverso tratto dalla vita della galleria; e poi, ancora, le cartoline e le scatole in legno con cui On Kawara rivendica ossessivamente la sua esistenza, gli aghi di pino stesi a terra di Richard Long, le tende a righe di Daniel Buren, gli Achrome di Manzoni, l’Arte Povera di Merz e Kounellis e l’iconografia disturbante di Gilbert & George. Accanto ai “grandi”, non mancano poi scultori di nuova generazione come Juan Muñoz, Thomas Schütte e Paloma Varga Weisz, lanciati in Europa dai Fischer a partire dagli Anni Ottanta. Esposta anche la fitta corrispondenza con gli amici Carl Andre, Bruce Nauman e Sol LeWitt, una piccola parte dell’immenso archivio che Dorothee Fischer ha donato al museo e che, a partire dal 2017, sarà reso accessibile al grande pubblico in formato digitale. La donazione si unisce così alla collezione vera e propria per una mostra che non solo ripercorre 50 anni d’arte contemporanea, ma che incarna anche lo spirito visionario di una Germania che, ieri come oggi, è terra di possibilità. Del resto, lo diceva anche Nauman: “Konrad Fischer made things possible”.
Marta Milasi
Düsseldorf // fino all’8 gennaio 2017
Wolke & Kristall – La Collezione Dorothee e Konrad Fischer
a cura di Anette Kruszynski
K20 GRABBEPLATZ – KUNSTSAMMLUNG NORDRHEIN-WESTFALEN
Grabbeplatz 5
+49 (0)211 8381204
[email protected]
www.kunstsammlung.de
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