La pittura secondo Luca De Angelis. A Roma
Auditorium Parco della Musica, Roma – fino al 22 gennaio 2017. Per la neonata rassegna “Giovani Talenti”, Luca De Angelis propone opere pittoriche – alcune di grande formato – in cui dispiega il suo immaginario, mixato con ispirazioni nordiche. Un faccia a faccia tra la natura e un’umanità inafferrabile, con una immutata fedeltà all’immagine.
In uno spazio espositivo quasi asettico, si dispiega una selezione di opere – recenti e non – di Luca De Angelis (San Benedetto del Tronto, 1980). E il riferimento al suo impegno costante verso questo medium è immediato poiché è il mezzo su cui si concentra di più, con uno sguardo rivolto ad alcune tendenze che si sono sviluppate nell’Est e nel Nord Europa, come suggerisce il curatore Claudio Libero Pisano nel testo che accompagna questa sua prima personale romana, in attesa della mostra che nei prossimi mesi sarà ospitata alla galleria Pero di Milano. Grandi o piccole superfici sono abitate da esseri dalle fattezze misteriose e inquietanti, intenti a compiere un gesto talvolta incomprensibile, altre simbolico. I corpi divengono iconiche immagini che si stagliano nettamente in un contesto naturalistico esuberante e selvaggio, la grammatica pittorica è densa di sovrapposizioni e segni, di contorsioni di materia e di accavallamenti di senso che nelle grandi tele emergono con una certa intensità. Completa la mostra una serie di piccoli lavori, talvolta densi, magmatici nelle immagini che sviluppano misteriosi brani di natura, in cui si svolgono azioni e silenzi ineffabili.
Lorenzo Madaro
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