Video d’artista. Da Londra (e dal mondo) a Bergamo
GAMeC, Bergamo – fino al 15 gennaio 2017. Il museo bergamasco ospita l’ottava edizione dell’“Artists’ Film International”. Tecnologia a misura d’uomo o a regola d’arte.
Con le sue visionarie produzioni d’autore, entra nel vivo la kermesse di opere video concepita dalla Whitechapel Gallery di Londra – e ospite della sede museale bergamasca –, confermandosi un appuntamento ormai consolidato sulla scena dell’arte contemporanea internazionale.
Fil rouge tematico dell’ottava edizione dell’Artists’ Film International è il rapporto che da sempre intercorre tra l’arte e la tecnologia, declinato in differenti e rinnovati moduli interpretativi ed estetici. Dietro le quinte dei meccanismi della percezione e della memoria, la narrazione potrebbe mostrare il lato oscuro del mondo social, fugare lo spettro della dittatura oppure tradursi in un nonsense disarmante.
IL PROGRAMMA
Dopo l’ouverture dedicata alle dinamiche sommerse ed etiche delle reti di comunicazione, affidata al video Dark Content (2015) di Eva e Franco Mattes, entrambi artisti selezionati dalla stessa GAMeC, la programmazione continua con altri dodici titoli proposti da altrettante prestigiose istituzioni. In proiezione fino al 19 dicembre, citando i curatori Sara Fumagalli e Stefano Raimondi, la “visione vertiginosa e confusionale” di POV (2015), acronimo di Point Of View, realizzato da Igor Jesus (MAAT – Museum of Art, Architecture and Technology, Lisbona, Portogallo); a seguire It Takes Time (2014) di Mateusz Sadowski (Museum of Modern Art, Varsavia, Polonia), in cui l’artista “contempla la realtà” attraverso “complesse procedure di generazione ed elaborazione di immagini”, come la tecnica dello stop-motion; la “creatività diventa distruttiva” fino a svelare “una sottile malignità” in Disarming (2013), firmato da Mak Ying Tung (Para/Site, Hong Kong), ripreso a staccare “le spine da un piccolo cactus con una pinzetta, cercando di annullare la capacità difensiva della pianta”; si presenta invece come “un cortocircuito perfetto nella sua complessità” We Were Expected (lead and stick) (2013), di Andrés Denegri (Fundación PROA, Buenos Aires), che racconta “la dura repressione attuata dall’esercito e dalla polizia durante le proteste sociali, operaie e studentesche in Argentina”.
I PROTAGONISTI
Nelle prossime settimane, dal 21 dicembre 2016 al 2 gennaio 2017, EUtopia (2015/2016) di Igor Bošnjak (Belgrade Cultural Centre), una “visione soggettiva e imprecisa” del Vecchio Continente in trasformazione, “in cui i beni materiali circolano velocemente e liberamente mentre tra gli esseri viventi si ergono muri invalicabili”; How to properly touch a girl so you don’t creep her out? (2015) di Zeyno Pekünlü (Istanbul Modern), “un collage di video presi da YouTube” con focus “sul ruolo di Internet nella produzione, nella diffusione casuale e nella condivisione di informazioni pratiche (come conquistare una ragazza?)”; e ancora, This is Presence (2016) del collettivo di artisti The Institute for New Feeling (Ballroom Marfa, Texas), che propone “terapie alternative e high-tech per il corpo umano”; Purgatory (2010) di Tor Jørgen van Eijk (Tromsø Kunstforening), “una vera e propria sperimentazione video-digitale in cui la telecamera registra la sua stessa immagine, generando dei feedback”. A chiudere i battenti, dal 4 al 15 gennaio 2017, Atmospheres (2015) di Rohini Devasher (Project 88, Mumbai), artista “interessata all’incontro tra uomo, Terra e tecnologia e, in particolare, alla visione che l’essere umano ha del mondo che abita, potenziata e ampliata dalle sempre più potenti e veloci innovazioni tecnologiche”.
Domenico Carelli
Bergamo // fino al 15 gennaio 2017
Artists’ Film International – VIII edizione
a cura di Sara Fumagalli e Stefano Raimondi
GAMEC
Via San Tomaso 53
035 270272
www.gamec.it
MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/57825/artists-film-international/
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